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Inter Champions League 2019-2020

Perché Conte ha attaccato la società. E perché andrebbe licenziato (subito)

Dopo la sconfitta con il Borussia Dortmund, Antonio Conte è stato durissimo nei confronti della società e ha ridimensionato anche il suo organico: “Più di così non possiamo fare. In estate sono stati fatti errori importanti, non possiamo fare campionato e Champions in queste condizioni, ci sono dei limiti nella rosa, non si può essere così tirati. Si poteva programmare molto ma molto meglio. Sono incazzato, venisse qualche dirigente a parlare”.
A cura di Alessio Morra
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Se non fosse un allenatore saldamente sulla sua panchina, se non avesse un contratto lungo, da 10 milioni di euro netti a stagione, oggi Antonio Conte sarebbe un allenatore licenziato o dimissionario dopo aver pronunciato in diretta tv parole durissime contro la società e la squadra sottolineando le carenze dell’organico.

Cosa imputa Conte alla società

Il tecnico si lamenta perché ha una rosa troppo corta. Gli mancano due giocatori, sono infortunati (D’Ambrosio e Sanchez) ne ha due che sono stati a lungo fuori (Sensi e Vecino), ma gli infortunati ce li hanno tutti. La Juve a Mosca giocherà senza quattro potenziali titolari, il Napoli ha mezza difesa ai box. Quando Conte dice: ‘gli altri hanno gli infortuni e nessuno se ne accorge’, di fatto sostiene che le sue alternative non sono all’altezza. Quindi per il tecnico Marotta e Ausilio non hanno fatto una buona e precisa campagna acquisti in estate. E pure i dirigenti nerazzurri hanno ceduto Perisic, Nainggolan e Icardi, tre calciatori di alto livello che sono stati mandati via in estate su richiesta del tecnico.

Il precedente di Icardi

Il caso Icardi è nato da alcune frasi dure di Wanda Nara, moglie e agente dell’argentino, in tv. Né la società né i calciatori presero bene quelle dichiarazioni e di fatto per quelle parole Icardi perse la fascia di capitano. Il bomber rimase a lungo fuori e al termine di un lungo braccio di ferro negli ultimi giorni di agosto è passato al Paris Saint Germain.

Le dure parole di Conte al termine di Borussia-Inter

Perdendo in casa del Borussia Dortmund l’Inter ha complicato maledettamente il suo cammino in Champions League. Dopo il match Conte è stato durissimo e ha attaccato senza mezzi termini la società e la squadra. Parole eccessive quelle del tecnico che in un solo colpo, e in pochissimi secondi, ha fatto strike:

È successo quello che è successo a Barcellona, anche peggio. Più di così non possiamo fare. In estate sono stati fatti errori importanti, non possiamo fare campionato e Champions in queste condizioni, ci sono dei limiti nella rosa, non si può essere così tirati. Si poteva programmare molto ma molto meglio. Sono incazzato e mi sono stufato di ripetere sempre le stesse frasi, venissero anche i dirigenti a dire due cose.

Le parole di Conte contro società e squadra

L’Inter non aveva mai perso nella sua storia un incontro delle coppe europee che conduceva con due gol di vantaggio, è successo forse nel giorno peggiore, perché anche un pari sarebbe stato utilissimo a Dortmund. Conte dopo la partita con il Borussia era furioso, non si è controllato, ha attaccato pesantemente la società e ha anche ridimensionato il suo organico. Più chiaro era impossibile:

Spero che questo tipo di partite facciano capire, a chi deve capire, alcune cose. Questi siamo e con questi vado in battaglia, penso che tutti abbiamo sbagliato qualcosa nel progettare questa stagione. Parliamo di un gruppo di giocatori che non ha vinto niente, a parte Godin. A chi chiediamo, a Barella che abbiamo preso dal Cagliari o a Sensi che viene dal Sassuolo? Ai giocatori dirò sempre grazie, perché stanno dando l’anima. C’è poco da nascondersi dietro un dito, siamo l’Inter, dobbiamo tutti fare un bell’esame di coscienza. La posizione in campionato non deve coprire i problemi che ci sono, perché problemi ci sono. Ci mancano tre giocatori e siamo in emergenza. Leggo sui giornali tanti complimenti per il mercato, ma dove sono? Anche gli altri hanno gli infortuni, ma nessuno se ne accorge. A noi mancano Gagliardini, D’Ambrosio e Asamoah e siamo in emergenza.

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