Pep Guardiola compie 41 anni, auguri al mister vincente del Barça
La vendetta è un piatto che va gustato freddo. Questo vecchio adagio forse risuona nelle orecchie di Mourinho che stasera sfiderà per la nona volta (in quattordici mesi) il Barcellona, nei quarti della Coppa del Re. Il portoghese con i blancos non è mai riuscito a battere i Campioni d’Europa nei tempi regolamenteari. Mourinho attende la vittoria che, arrivasse stasera, sarebbe gustosa perché oggi è il compleanno del suo rivale, Pep Guardiola, che soffia su quarantuno candeline.
Guardiola nasce in un paesino di cinquemila abitanti nel nord della Catalogna. E’ sempre stato uno molto precoce. A tredici anni entra nella cantera degli azulgrana. Nel 1990 fa il suo esordio in prima squadra, in panchina c’è Johan Crujiff, che gli dà le chiavi della squadra. E’ lui il regista di una squadra fortissima, che verrà soprannominata il ‘Dream Team’. A Wembley gli azulgrana con un gol di Ronald Koeman battono la Sampdoria e vincono per la prima volta la Champions League. Con Crujiff allenatore il Barca vince quattro volte consecutive la Liga, nel ’93 e nel ’94 Romario e compagni vincono all’ultima giornata, sempre con l’aiuto del Tenerife. Quando arriva Van Gaal c’è un repulisti generale, Guardiola è l’unico della vecchia guardia a rimanere, diventa il capitano e fa a tempo a vincere un altro paio di campionati. Gli ultimi anni della sua carriera li passa in Italia, dove gioca una trentina di partite tra Brescia e Roma e nel Qatar. Dopo aver smesso con il calcio intraprende la carriera di allenatore. Guida per un anno la squadra B del Barcellona, poi a sorpresa viene scelto come allenatore dei blaugrana.
E’ l’estate del 2008 il Presidente Laporta punta su di lui, e rischia tantissimo. Guardiola, sempre elegantissimo in panchina e con la barba incolta, eredita da Rijkaard una squadra fortissima, piena di Campioni d’Europa (che pochi mesi prima avevano vinto Euro 2008 con la Spagna), con un trio favoloso in avanti: Henry, Eto’O e Messi. Lui si porta un po’ di giovani della cantera, che pian piano si conquistano il posto, come Pedro, il primo calciatore della storia dei catalani a segnare in tutte le competizioni, e Busquets.
Nel giro di sette mesi il Barcellona conquista sei trofei. Arriva il ‘triplete’. Guardiola vince senza soffrire la Liga, rifila anche sei gol al Real Madrid al Bernabeu, vince la Champions League, a Roma è sconfitto il Manchester United, si prende anche la Coppa del Re. In Estate vince Supercoppa Europea e Supercoppa spagnola e dà ai catalani il primo Mondiale per Club. Guardiola che dà calciatore ha vinto 16 titoli, probabilmente ha perso il conto dei trionfi ottenuti da allenatore. Sono arrivate altri due trionfi nella Liga, un’altra Champions League, un altro Mondiale per Club, due Supercoppe di Spagna e un’altra Supercoppa Europea. In mezzo la ‘manita’ al Real Madrid. Stasera festeggerà il suo compleanno a casa del nemico numero uno: Jose Mourinho. Pep spera in un regalo di Leo Messi.