Pavia, cinesi in fuga: il tribunale decreta il fallimento della società
Mancava soltanto l'ufficialità del tribunale, ma adesso è arrivata anche quella: il Pavia Calcio è fallito. La notizia era comunque ampiamente prevista, visto che la dirigenza cinese, subentrata appena due anni fa, è letteralmente svanita nel nulla da mesi, lasciando la società senza guida e soprattutto senza soldi. Già a fine campionato, la società non era riuscita ad iscriversi alla Lega Pro ed è stata rifondata ottenendo di ripartire dall'Eccellenza con il nuovo nome di FC Pavia 1911.
Una bruuta vicenda quella del Pavia, che appena due anni fa era in corsa per la promozione in Serie B: i cinesi arrivarono nell'estate 2014 promettendo mari e monti, ed alla fine rilevarono la società dal presidente Pierlorenzo Zanchi. L'acquisto era stato portato a termine da Xiadong Zhu, presidente del fondo Pingy Shanghai Investment che divenne anche il nuovo presidente del Pavia. L'avvio sembrava soddisfacente: al primo anno "cinese", la squadra raggiunse il terzo posto, sfiorando la promozione in Serie B perdendo solo ai playoff contro il Matera.
Ma la gioia dei tifosi è durata poco: lo scorso anno la squadra è stata letteralmente travolta dai debiti, ed in campo non è andata oltre il nono posto. Nel frattempo, la dirigenza cinese è praticamente scomparsa, lasciando un buco di 2,5 milioni di euro di stipendi dei calciatori ed altri centomila euro di spettanze dovute ad altri dipendenti del club. E così alla fine il tribunale non ha avuto altra scelta se non dichiarare il fallimento della società, il quarto dopo quelli del 1927, del 1936 e del 1957. La nuova società, dunque, ripartirà dall'Eccellenza: il sogno dei tifosi pavesi è quello di rivederla in breve tempo tra i professionisti. Ed a seguire la vicenda ci sono anche i tifosi di Inter e Milan, due società che proprio negli ultimi mesi sono passate in mani cinesi.