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Parma, torna all’asta il Centro Sportivo di Collecchio

Entro le 16 del 14 dicembre il termine ultimo per presentare le offerte: si parte da poco più di sette milioni di euro, ma in caso di unica offerta non inferiore ai 5.568.750 euro il curatore fallimentare potrà scegliere di cederlo ugualmente.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Torna ad essere battuto all'asta il Centro Sportivo di Collecchio, storico impianto di Parma dove dal 1996 si allena la squadra ducale. Dopo il fallimento del Parma Football Club nel 2015 (il quarto nella storia del club emiliano dopo quelli del 1969, 1970 e 2004) e della Eventi Sportivi spa che ne possedeva il 90 per cento (passato in poco tempo dalle mani di Tommaso Ghirardi a quelle della Dastraso Holding prima ed in quelle di Giampietro Manenti poi), l'impianto è attualmente utilizzato dal Parma Calcio 1913, società nata dalle ceneri di quella fallita poco più di un anno fa e che, dopo aver vinto agevolmente il proprio girone di Serie D, adesso naviga a centro classifica in Lega Pro.

Proprio il nuovo club, che nonostante una campagna acquisti più che dispendiosa per un club di terza serie (sono arrivati calciatori come Emanuele Calaiò, Michele Canini e Felice Evacuo) non riesce al momento a lanciarsi verso la vetta della classifica, sembra intenzionato a rilevare l'impianto, come del resto il presidente Nevio Scala ha sempre lasciato intendere. Ma ci sarà prima da vincere l'asta fallimentare indetta dai curati Anedda e Guiotto.

Il termine ultimo per presentare un'offerta sono le ore 16 del prossimo 14 dicembre: il prezzo base è fissato in 7 milioni e 425 mila euro, ma qualora si presentasse un'unica offerta non inferiore ai 5 milioni e 568.750 euro, allora il curatore fallimentare potrà aggiudicare ugualmente il centro sportivo all'unico offerente. Condizione essenziale per presentare l'offerta d'acquisto, che dovrà essere irrevocabile, sarà quella di versare una cauzione non inferiore al dieci per cento dell'offerta entro il tredici dicembre. Qualora non venisse aggiudicato al Parma Calcio 1913, il club emiliano dovrà liberare l'impianto con un preavviso di trenta giorni.

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