Parma, rispunta Manenti: la Figc lo ha inibito per 5 anni
Ricordate di Giampietro Manenti, l'uomo che avrebbe voluto rifondare il Parma e nel marzo scorso venne arrestato in una maxi-operazione delle Fiamme Gialle? La Federcalcio lo ha inibito per cinque anni, come si evince dal dispositivo pubblicato sul sito della Figc: "Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare – presieduto dall’avvocato Sergio Artico ha inflitto la sanzione dell’inibizione di 5 anni, con la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e/o categoria della FIGC, all’ex presidente del CDA del Parma FC Giampietro Manenti". A seguire anche le motivazioni della sanzione: "Per avere tentato, utilizzando i POS della società fallita, di versare nelle casse sociali della stessa somme di denaro di provenienza illecita tramite carte di pagamento clonate e per aver tentato di ricevere somme di provenienza illecita presso la Banca Monte dei Paschi di Siena mediante frodi informatiche con l’ausilio di una organizzazione criminale in ciò specializzata".
La vicenda Mainenti ha rappresentato anche il capolinea del ‘vecchio' Parma, dichiarato fallito e rinato di recente dalle ceneri della società passata dalle mani di Tommaso Ghirardi al finanziere albanese Taçi fino al tentativo dell'ex patron della Mapi Group di reggere le sorti del club. Ipotesi che mai ha convinto l'ambiente emiliano. Fu così fino al termine della scorsa stagione, grazie al piano-salvagente messo in atto dalla Federazione per assicurare almeno la chiusura ‘regolare' del campionato, evitando che la squadra mancasse di presentarsi alle partite. Perso anche il titolo sportivo, il ‘nuovo' Parma è ripartito dai Dilettanti con la cordata Barilla che ha piazzato le fondamenta per la ricostruzione, a cominciare da Nevio Scala, simbolo della squadra vincente negli anni Novanta, divenuto presidente onorario.