Parma, Manenti: “I soldi sono in arrivo”. Gli ultrà, intanto, minacciano Ghirardi
Il colpo di scena è arrivato alla conclusione della giornata di passione per la società emiliana: la Procura ha chiesto il fallimento del Parma Fc per inadempimenti fiscali. La firma in calce all'atto è dei pm Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello. Quando ci sarà la prima udienza? Secondo quanto filtrato, dovrebbe essere per il 19 marzo. Una bomba deflagrata su un ambiente già a pezzi per il tramestio al vertice del club e le prime azioni legali. Tre furgoni e una vettura aziendale. L'ufficiale giudiziario s'è presentato ai cancelli di Collecchio, centro sportivo del Parma, e ha pignorato i primi beni della società. E' l'ennesimo atto di un'agonia che dura da mesi: scandita dalle difficoltà di Ghirardi e dalla decisione di cedere il club, dall'interregno di Taçi (durato poche settimane) e adesso dalle promesse dell'attuale numero uno, Giampietro Manenti. Il presidente ha assicurato che i bonifici necessari sono partiti e arrivati ("il pagamento è stato eseguito ma non dobbiamo perdere nulla"), fatto riferimento a tempi tecnici necessari perché la burocrazia bancaria faccia il suo corso. "Noi comunque restiamo fiduciosi – ha ammesso il direttore generale, Pietro Leonardi, a margine del sopralluogo svolto dall'ufficiale giudiziario -. Ieri sera abbiamo visto i numeri del bonifico e confidiamo che la situazione si risolva".
Il limite stabilito per il pagamento delle spettanze arretrate è scaduto alla mezzanotte di lunedì 16 febbraio. La neonata dirigenza ha comunicato alla squadra e ai tesserati che riceveranno gli stipendi non ancora corrisposti (o almeno una parte di essi) ma in base alla normativa vigente, superata la data di scadenza prefissata, scatterà inevitabile la penalizzazione di cinque punti in classifica (-2 per l'insolvenza relativa al mese di novembre, -3 per la recidiva) dopo il passaggio formale (i deferimenti) compiuto dalla Procura della Federcalcio.
Situazione difficile e che può precipitare nel momento in cui sul tavolo del neo-presidente arriverà la raccomandata di messa in mora (basta anche quella di un singolo creditore). Il tecnico, Donadoni, e i calciatori si allenano e vanno in campo in una situazione surreale, in bilico tra la professionalità da tutelare e le rassicurazioni della dirigenza. Intanto, nelle prossime ore, sono previste ulteriori riunioni a Collecchio tra i giocatori e il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi. Per adesso, però, la squadra non farà alcuna istanza nei confronti della società.
L'istanza di Energy Ti Group. La multinazionale che detiene il 10% del Parma (il 90% è di Eventi Sportivi), ha fatto ricorso per il commissariamento della società gialloblù. "Abbiamo riscontrato gravi irregolarità da parte del gruppo attuale presieduto da Manenti e da parte di quello di Taçi – ha ammesso il presidente Roberto Giuli a TvParma -. Avevamo chiesto di convocare in via urgente e inderogabile un consiglio di amministrazione con, all’ordine del giorno, la regolarità dei pagamenti dei tesserati e la verifica della continuità aziendale. Inoltre – ha aggiunto con riferimento alla gestione Ghirardi – ci è stato venduto il 10% per una cifra di 50 milioni. Al netto dei crediti, invece, quella reale è di 97 milioni".
Le promesse di Manenti e gli insulti a Ghirardi. Dopo aver incassato ancora qualche ora di fiducia da parte dei giocatori, il nuovo proprietario gialloblu ha garantito che gli emolumenti sono in arrivo: "Stiamo lavorando, credo che nelle prossime ore i bonifici arriveranno. La penalizzazione? Non è un problema. La cosa importante è andare avanti con l'operatività". E mentre da Parma arrivano conferme sulla richiesta di fallimento del club dalla voce del procuratore capo Antonio Rustico, a Carpenedolo dove vive l'ex presidente Ghirardi, alcuni tifosi hanno lasciato scritte offensive sui muri esterni della villa dell'ex numero uno ducale. Insulti e minacce già ricevute telefonicamente nei giorni scorsi, per le quali la procura ha aperto un fascicolo di indagine, dopo la denuncia dello stesso Ghirardi.