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Parma nel caos, Moggi: “Ora rimpiangetemi”

L’ex dg della Juventus attacca: “Ai miei tempi una cosa del genere non sarebbe accaduta. Perché nessuno ha vigilato? Uno come Manenti non dovrebbe entrare nel mondo del calcio”
A cura di Alessio Morra
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Tra meno di un mese il Parma potrebbe definitivamente fallire. Si chiuderebbe così la gloriosa storia di un club che negli anni Novanta è stato uno dei più forti d’Europa; e se il club chiuderà i battenti sarà senza dubbio un enorme smacco anche per tutto il movimento calcistico italiano. Luciano Moggi ha detto la sua sul caso Parma e senza usare troppi giri di parole l’ex d.g. della Juventus ha detto che se il club emiliano si avvia al fallimento è perché la Covisoc non ha vigilato a dovere e perché nel calcio italiano ci sono troppe persone incapaci, come il nuovo presidente Manenti: “Non è facile dire cosa sia successo, bisognerebbe vedere i registri contabili per fare chiarezza. Qualcuno non ha visto o non ha voluto vedere, perché questo non è solo un problema amministrativo. La Covisoc non ha vigilato. Le istituzioni non hanno fatto ciò che dovevano fare e su questo non c’è dubbio. Inoltre c’è la bramosia di persone che non sono adatte la gioco del calcio. Nessuno del governo del calcio si è interrogato su Manenti, che non conosco personalmente, e sulle sue possibilità di rilevare una squadra di Serie A. Prima è andato alla conquista della Pro Vercelli, poi del Brescia dove ha fatto la stessa cosa che sta facendo a Parma; perché non si può permettere a persone di giocare con il calcio in questo modo.”

“Fa male vedere un grande club ridotto così” – Quando Moggi dominava con la Juventus spesso ha dovuto fare i conti con il Parma, allora guidato da Tanzi che acquistando grandi calciatori cercò di far grande la squadra della sua città: “Fa male vedere una città ridotta così. Ricordo che quando andai prelevare Buffon, Thuram e Cannavaro era una società gestita in modo buono da chi voleva dare lustro a questa città. Tanzi ha dato molto al calcio e voleva fare diventare Parma una piazza importante a livello calcistico e ci è riuscito. Poi se vengono fuori presidente tipo Manenti, cosa vuoi portare avanti?”

Plusvalenze – Quando Ghirardi ha preso il Parma i debiti ammontavano a undici milioni di euro, circa. Adesso il rosso è di oltre novantasei milioni. Ghirardi e Leonardi hanno fatto saltare il banco sbagliando completamente la strategia delle plusvalenze, che secondo Moggi possono dare grande valore solo se c’è un grande affare: “Le plusvalenze sono debiti futurubili: si possono fare, ma bisogna stare attenti. Quelle che danno vantaggi sono quelle legate a risultati tecnici e non quelle provocate. Prendiamo Zidane: l’ho pagato 5 miliardi di lire e l’ho rivenduto a 150.”

“Rimpianti per il passato” – Moggi ricorda anche con rimpianto i tempi in cui lui era uno dei ‘capi’ del calcio italiano che non perdeva i migliori giovani, come accade oggi: “Oggi è tutto cambiato. Appena esce un campione, penso a Verratti o Immobile, va via. Come diceva Giraudo, era fin troppo evidente che avremmo rimpianto il passato. Finché c’eravamo noi c’era la regolarità: eravamo troppo forti da far fuori. Ci sono riusciti dopo la morte dell’avvocato Agnelli e il risultato è sotto gli occhi di tutti: in dieci anni di processi, hanno trovato campionati regolari, sorteggi regolari e comunicazioni con i disegnatori non esistenti. Volevano portare via il calcio a chi sa gestirlo e sono riusciti a ribaltare tutto. Cellino è stato uno degli artefici del ribaltone: appena arrivato in Inghilterra lo hanno squalificato per evasione fiscale.”

L’Empoli – Nella Serie A di oggi Moggi salva solo l’Empoli e la Juventus, che si avvia verso il quarto titolo consecutivo:“Oggi in Italia si salva l’Empoli, che è la squadra capace di esprimere il più bel gioco; è evidente che l’allenatore Sarri e i suoi dirigenti sono andati a cercare giocatori giovani. La Juve ha già vinto tre campionati e si accinge a vincere il quarto. Meglio di così non può fare.”

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