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Parma, Manenti assicura: “Pago i debiti e mi farò aiutare da imprenditori dell’Est”

Il nuovo proprietario del club ducale, durante una conferenza stampa, ha fatto il punto sulla situazione societaria promettendo il saldo del debito ed il possibile arrivo di nuovi soci stranieri.
A cura di Alberto Pucci
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A poche ore dalla sfida salvezza contro il Chievo, i tifosi del Parma hanno ufficialmente conosciuto il loro nuovo proprietario e presidente. Giampietro Manenti, amministratore delegato della slovena Mapi Group, ha incontrato i giornalisti nella sala stampa dello stadio Tardini per illustrare il piano di rilancio del club ducale, dopo le vicissitudini degli ultimi mesi. Il quarantacinquenne imprenditore, già "chiacchierato" per le mancate acquisizioni della Pro Vercelli e del Brescia, ha subito parlato del saldo delle pendenze economiche: "Abbiamo preso il Parma a ridosso di scadenze importanti, ma contiamo di fare in tempo – ha spiegato Manenti alla stampa – Ringrazio chi ha parlato bene e male di noi, ora a parlare saranno i fatti. Il primo impegno è quello di saldare qualche stipendio e l'Irpef entro il 16 e successivamente, entro il 22, quello di saldare tutti gli stipendi". Una probabile boccata d'ossigeno per la squadra e i tifosi, nonostante le continue illazioni sull'azienda di Manenti: "Mapi Group è una scatola vuota? Questo lo dite voi – afferma il neopresidente gialloblu – Noi siamo qui per tranquillizzare la città di Parma. Se dovete fare polemica, mi alzo e me ne vado. Questa società per noi non è un giocattolo, abbiamo davvero l'idea di costruire un progetto importante".

Corioni, gli investitori dell'Est ed il rischio retrocessione – A rendere ancora più pesante l'aria intorno al Parma, anche le parole che arrivano da Brescia dove, per alcuni giorni, avevano davvero creduto che fosse arrivato l'imprenditore giusto. Un sogno svanito sul più bello, dopo promesse non mantenute e presunti "misunderstanding" con Gino Corioni che, candidamente, aveva dichiarato: "Voleva tirarmi un bidone, ma alla fine non ci è riuscito". Un precedente che, però, non ha frenato la corsa di Manenti nella scalata al Parma: "Abbiamo un piano industriale di cinque anni – ha spiegato – Oltre ad una ristrutturazione aziendale, e al rafforzamento della rosa, coinvolgeremo imprenditori non solo italiani. Quali? Potrebbero essere americani, così come potrebbero essere bulgari, ucraini, serbi. I Paesi che conosco meglio, comunque, sono quelli dell'Est Europa". In attesa di vedere dal vivo la delicata sfida contro il Chievo, Manenti ha concluso il suo discorso parlando della squadra: "Ho guardato i ragazzi negli occhi e non mi sembrano rassegnati. Finchè la matematica non ci condanna, noi ci proveremo. Abbiamo parlato con il tecnico e con tutti i giocatori e abbiamo spiegato a loro il nostro progetto. All'inizio sembravano perplessi, poi abbiamo visto tutti soddisfatti. Retrocessione? Se succede per noi non cambia nulla, anzi. Vorrà dire che metteremo in pratica il piano di riserva, cioè quello per poter tornare subito in Serie A. Questa città lo merita, perché il Parma è una delle società italiane più blasonate".

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