Parma, lo spettro del fallimento
In Europa non c’è una squadra messa peggio del Parma. Gli emiliani hanno perso diciassette partite su ventuno ed hanno appena nove punti in classifica. La retrocessione in Serie B è praticamente certa, ma in questo momento il passaggio in B sarebbe il male minore perché il Parma rischia seriamente di fallire e addirittura la squadra che attualmente è di proprietà di Taci potrebbe chiudere i battenti prima della fine del campionato e questo sarebbe, eventualmente, uno smacco clamoroso per tutta la Serie A. La situazione degli emiliani sembra davvero disperata ed è figlia di una gestione che oggi sembra davvero scellerata.
I ducali sono nei guai principalmente perché ha a bilancio 130 calciatori di proprietà (lo scorso anno ne erano addirittura 230!), un numero incredibilmente elevato anche per uno dei top club europei. Il Parma, con la gestione Ghirardi un paio d’anni fa aveva deciso ufficialmente di cercare la ‘nuova Pulce' e così ha pescato tanti calciatori anche in categorie minori o addirittura dilettanti. Ma Donadoni il ‘nuovo Messi' a disposizione non lo ha mai avuto; anzi tutti questi acquisti hanno svuotato le casse del Parma che perdendo l’Europa, conquistata sul campo lo scorso maggio, non è riuscita a trovare quei soldi che sarebbero serviti per vivere un’annata tranquilla.
La nuova proprietà, insediatasi a metà dicembre, quando è arrivata ha garantito che i problemi economici sarebbero stati risolti. Invece i calciatori hanno continuato a non ricevere gli stipendi e così dopo l’addio di Cassano, che ha messo in mora la società ed ha rescisso il contratto, hanno salutato la compagnia anche De Ceglie, Lodi e Felipe. I dirigenti del Parma se non riusciranno a saldare i debiti calciatori rischiano seriamente di non chiudere il campionato ed il Parma, che negli anni Novanta è stata una delle squadre più forti d’Europa, rischia di fallire e di ripartire dai dilettanti.