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Parma, il debito sportivo è di 70 milioni di euro (foto/video)

Manenti non si è presentato al collegio sindacale: lunedì l’assemblea si farà anche senza di lui. Calciatori rassegnati: con un passaggio di proprietà perderanno la metà di quanto dovuto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Parma è ormai in caduta libera: la crisi economica e societaria nella quale è entrata la squadra emiliana negli ultimi mesi non sembra conoscere tregua, ed ogni giorno la situazione peggiora sempre più. Dopo i continui pignoramenti (gli ultimi arrivati ieri) e la seconda gara rinviata a data da destinarsi, a questo punto si profila per il Parma lo scenario peggiore di tutti: il fallimento. Scenario che, oltre a comportare la ripartenza del Parma al massimo dalla Serie D, minerebbe la stabilità e la credibilità del campionato e rovinerebbe contemporaneamente, dal punto di vista economico, la vita dei dipendenti, delle aziende creditrici e naturalmente anche degli stessi calciatori.

Manenti non è più ritenuto un "interlocutore credibile" da Federico Pizzarotti, sindaco di Parma che sta provando a sbrogliare una matassa sembre più ingarbugliata. Ieri, il presidente del Parma non si è presentato nuovamente all'appuntamento con il collegio sindacale, pur telefonando svariate volte annunciando il suo arrivo. Arrivo che alla fine, come si era ipotizzato nelle ore precedenti, non c'è stato. E così l'assemblea sindacale ha preso la decisione di convocarsi autonomamente per lunedì, qualora non fosse lo stesso Manenti a farlo per primo.

Intanto sono state confermate le cifre del "buco" finanziario del Parma: i soliti debiti sportivi ammontano a circa settanta milioni di euro, di cui quarantasette con i soli giocatori. Ma a questo punto i calciatori sembrano avere chiaro anche il loro destino: qualora infatti dovesse subentrare una nuova proprietà disposta a far ripartire la squadra, i giocatori perderanno la metà di quanto dovuto: una stangata vera e propria, che probabilmente è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto ulteriormente i giocatori a chiedere, ed ottenere, il rinvio della gara contro il Genoa. La seconda consecutiva, dopo quella interna con l'Udinese. E non bisogna dimenticare che al quarto rinvio, la normativa federale farà scattare l'automatica esclusione dal campionato. Un'ipotesi sempre più tristemente vicina.

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