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Parma, Ciciretti con la maglia numero 8: “Se resto? Vediamo a fine stagione”

L’arrivo in prestito dell’ala destra del Benevento è stato il colpaccio di mercato dei gialloblù. A pesare sulla scelta del calciatore anche i messaggi di Ceravolo, amico ed ex compagno di squadra nella storica annata della promozione dei sanniti.
A cura di Maurizio De Santis
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Amato Ciciretti è stato il colpo di mercato che ha scandito le trattative in Serie B. Il Parma, in corsa per la promozione in A (il compimento di una lunga risalita iniziata dai Dilettanti dopo il fallimento), ha fatto il possibile per convincere l'ala destra del Benevento (già promessa al Napoli, chene ha rilevato il cartellino dai sanniti) ad accettare il trasferimento. A pesare sulla scelta del calciatore è stata anche una telefonata di un amico ed ex compagno di squadra, Ceravolo. Insieme furono protagonisti della straordinaria cavalcata che consegnò ai campani una storica promozione. Brividi sulla pelle, impossibile dimenticare.

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Maglia numero 8. E chissà che l'innesto del talento cresciuto nella Roma non risulti decisivo anche per i ducali. A Parma Ciciretti indosserà la maglia numero 8 e si tiene pronto per scendere in campo, estrarre dal cilindro una delle sue punizioni magiche… magari proprio come quella che ha messo paura alla Juventus nella trasferta dei sanniti a Torino.

Non posso negare che la presenza di Fabio (Ceravolo, ndr) abbia influito nella mia scelta – ha ammesso qualche giorno fa il calciatore -. Parma è una piazza importante per il calcio italiano e ho deciso di venire qui per offrire il mio contributo. Anche solo per sei mesi… poi vediamo che succede. Alla fine del campionato capiremo se ci saranno le condizioni per prolungare la mia permanenza oppure ci saluteremo. In ogni caso darò il massimo per questi colori indipendentemente da ciò che succederà in seguito.

Una pazza idea diventata realtà. Il classico asso nella manica calato sul tavolo verde (delle trattative) sì da far saltare il banco. Può essere definita così l'operazione condotta dalla società gialloblù, ne ha parlato il direttore sportivo Faggiano.

Amato è un sacrificio per la società e una mia pazzia. Il suo procuratore era a Madrid per parlare con il Getafe e due squadre di serie A hanno provato a prenderlo in prestito. E a noi mancavano ancora le firme della società campana sui contratti. Per convincerlo ho chiesto aiuto anche a Ceravolo che gli ha mandato diversi messaggi inducendolo a fare questa scelta.

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