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Parma, altri pignoramenti. Lucarelli: “A Genova con le nostre auto”

Gli ufficiali giudiziari tornano a Collecchio e sequestrano attrezzature per 500mila euro. Nel frattempo capitan Lucarelli è pronto a tutto pur di tornare a giocare. Tavecchio: “Se domenica il Parma vuole scendere in campo bisognerà portare i libri in tribunale”. Manenti: “Domani incontro il sindaco Pizzarotti. Lavoriamo per il futuro del club”.
A cura di Marco Beltrami
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Incubo senza fine per il Parma. La manifestazione pacifica dei tifosi emiliani all'esterno del Tardini dove si sarebbe dovuta giocare la sfida con l'Udinese e l'appello dei calciatori a salvare il club sui social network per ora non ha avuto alcun effetto. Questa mattina infatti sono tornati a Collecchio, nella sede del club gli ufficiali giudiziari che già negli scorsi giorni avevano pignorato 3 furgoni e un'automobile. I tecnici del tribunale non hanno potuto fare a meno di completare le procedure di pignoramento, sequestrando attrezzature medicali di servizio dalla palestra utilizzata dalla squadra di Donadoni. Tutti gli strumenti, per un valore di 500mila euro, sono stati caricati su un furgone e portati all'esterno della struttura.

Lucarelli pronto a tutto per il Parma. Nel frattempo il capitano del Parma Alessandro Lucarelli ha provato a fare il punto della situazione. La bandiera del club emiliano intervenuto ai microfoni della trasmissione di Radio Rai, Radio Anch'io lo sport si è detto pronto anche ad utilizzare la propria auto pur di affrontare la trasferta di Genoa-Parma. Lucarelli in caso di fallimento è pronto a ripartire dalla Serie D con la formazione gialloblu: "Con un po' piu' di interesse la situazione si poteva evitare, ora sono in campo Lega e Figc ma ormai mi sembra troppo tardi. Siamo disponibili a giocare ma vogliamo sentirci tutelati, vogliamo che ci sia rispetto per il Parma e non solo perché il campionato resti regolare. Siamo disposti a pagare la trasferta noi pur di giocare a Marassi. Se non ci sarà il pullman a portarci, ci organizzeremo con 5-6 macchine. Potevamo giocare anche domenica a porte aperte davanti ai nostri tifosi. Il fatto di non giocare ieri mi ha fatto star male soprattutto le motivazioni per cui non abbiamo giocato. Quando c'e' stata la scadenza di novembre e non sono stati pagati gli stipendi abbiamo capito della gravità della situazione, le responsabilità vanno ricercate su chi gestiva la società e chi ha permesso che si arrivasse a questo punto. L'esclusione dall'Europa League sarebbe dovuta servire da campanello di allarme. Ci sembra di essere in un film, ne abbiamo viste di tutti i colori, con quattro presidenti e alla situazione di oggi mi sembra che l'unica soluzione possibile sembra il fallimento. Anche Manenti sta perdendo quella credibilità che la squadra gli aveva dato. Personalmente per ripartire sono disposto anche a giocare in Serie D, do la mia piena disponibilità".

Biabiany chiede chiarezza. E' tornato a parlare anche Jonathan Biabiany che è fermo ai box da inizio stagione per risolvere i problemi cardiaci che ne hanno precluso l'utlizzo da parte di Donadoni. Attraverso il suo profilo Twitter il francese ha dichiarato: "Tante parole tante spiegazioni ..chi ha lasciato i debiti torna e paghi almeno per salvare il Parma".

Le parole di Tavecchio: "Libri in tribunale". Il presidente federale Tavecchio nel frattempo è intervenuto sulla situazione del Parma chiarendo che la possibilità di ritornare a giocare è legata anche all'avvio delle pratiche per il "fallimento pilotato". Queste le sue parole ai microfoni della Domenica sportiva: "Il Parma non ha giocato oggi per una scelta che è dipesa soprattutto dal sottoscritto. E' stato il prefetto di Parma a stabilire che si poteva giocare a porte chiuse, non perchè mancassero i 40mila euro, come hanno detto tutti. Davanti ad una richiesta dei calciatori, che vengono umiliati e non pagati da settimane, costretti in un recinto a giocare senza la possibilità di essere visti, ho rinviato la partita. Se domenica il Parma vuole giocare, deve portare i libri in tribunale, visto che non ci sono i soldi. Il tribunale deve poi valutare un eventuale esercizio provvisorio, che può verificarsi solo se c'è una copertura finanziaria. Credo che ci siano legittimi interessi a far sì che si raccolgano i fondi per l'esercizio provvisorio, poi ottenere dei paracadute per un'iscrizione in Serie B, dove però devono esserci le coperture dei debiti sportivi. E' un gruzzolo consistente. Ma il debito federale è un quarto degli altri e per noi, a giugno, l'iscrizione era del tutto regolare. Il campionato non può essere falsato. In caso di fallimento, il presidente del Tribunale nomina una curatela per un'esercizio provvisorio per valutare se si può portare il campionato a termine".

Pizzarotti-Manenti, incontro. "Domani incontrerò il sindaco – ha ammesso Manenti ai microfoni di Radio Parma -. Sto lavorando proprio per il futuro del club. "Portare i libri in Tribunale (come auspicato da Tavecchio)? No, siamo all'opera per il contrario".

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