Parma a rischio fallimento: “Servono venti milioni entro due settimane”
Aria pesante in casa Parma: il club emiliano è nuovamente a rischio fallimento se entro le prossime due settimane non troverà venti milioni di euro. La notizia getta nuovamente nello sconforto i tifosi gialloblu, che quest'anno stanno vivendo una stagione ai margini del grottesco: il 16 febbraio c'è infatti una nuova scadenza per quanto riguarda i pagamenti degli stipendi di giocatori e dipendenti, dei fornitori, di Iva e di Irperf. Servono, come riporta Tuttosport, circa venti milioni di euro: difficile, se non impossibile, pensare che il Parma riesca in questa impresa entro la data massima. Il rischio fallimento è insomma molto vicino.
La parabola discendente del Parma non sembra conoscere fine: soltanto lo scorso maggio, i calciatori festeggiavano la qualificazione all'Europa League, ottenuta con il sesto posto in campionato dietro Juventus, Roma, Napoli, Fiorentina ed Inter. Ma l'euforia è durata poco: prima l'esclusione dall'Europa League per il mancato pagamento dell'Irpef e poi un mercato estivo non proprio esaltante avevano fatto già intuire che qualcosa fosse cambiato. Il campionato si è aperto con sconfitte a raffica, una classifica che si è fatta subito difficile e le prime voci di possibili cessioni societarie. Il 7 dicembre, Ghirardi lascia: il Parma passa ad una cordata russo-cipriota. Ma nessuno festeggia: il 9 dicembre scatta un punto di penalità per i mancati pagamenti degli stipendi tra luglio e settembre.
La squadra è sempre più ultima in classifica, si parla di Cassano che avrebbe anche messo in mora la società. Versione subito smentita dal club: ma con il barese si è ai ferri corti, Fantantonio chiede ed ottiene lo svincolo. Parte la "grande fuga": nel mercato invernale, oltre a Cassano, lascia la squadra anche Felipe, svincolato. Paletta va al Milan, Pozzi al Chievo Verona, Rispoli al Palermo. De Ceglie ed Acquah interrompono il loro rapporto di prestito: il primo torna alla Juventus, il secondo all'Hoffenheim. I nuovi acquisti, Nocerino, Varela, Rodríguez e Lila, arrivano nella speranza di tamponare la diaspora. Intanto, si avvicina il 16 febbraio: lo spettro del fallimento incombe ancora una volta sul Tardini.