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Papà ala d’attacco, figlio portiere: Lentini, generazione di fenomeni granata

Nicholas Lentini è figlio di Gianluigi, ex campione del Toro e del Milan. Dopo aver fatto la trafila delle giovanili coi granata, a gennaio s’è trasferito a Bari, laddove è finito nell’orbita della prima squadra che gioca in B.
A cura di Maurizio De Santis
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Papà Gianluigi era un'ala, quando il Toro la spiegava allora era lecito anche sognare: tecnica, talento innato, velocità dribbling… come caricare a testa bassa lungo la fascia. Lentini era una spina nel fianco delle difese avversarie, ne sapeva una più del diavolo almeno fino a quando il diavolo non decise che era meglio scendere a patti con quel calciatore che in rossonero sarebbe arrivato nel '92 per una cifra incredibile all'epoca: 18.5 miliardi di lire, altri 4 d'ingaggio al calciatore, una pasticcio brutto di indagini e sospetti su altri 10 miliardi girati finiti fuori bilancio e un popolo – quello granata – in subbuglio per la cessione del campione. Nicholas, 18 anni, figlio d'arte è cresciuto nelle giovanili granata ma, a differenza di suo padre, ha scelto di fare il portiere: è un ragazzino, mette piede nella scuola calcio del Toro ma la sorte gli tira un brutto scherzo. Operato d'appendicite, sarà costretto a star fermo per un paio di anni. Il ragazzo, però, ha la testa dura, una grande forza di volontà e un sogno in fondo al cuore svezzato a pane e pallone: riparte dalla Stella Azzurra Carmagnola ma gioca da attaccante… tra i pali ci finisce quasi per caso, per sostituire il portiere assente, e non ne uscirà più. Nel 2007/2008 torna in granata e riprende con gli interessi ciò che la vita gli aveva sottratto.

A Genova – stagione 2010/2011 – veste la casacca dei Giovanissimi nazionali, quelli della Samp ancora lo ricordano per le parate che blindarono il risultato (2-1) in favore del Toro. E' solo l'inizio, la sua carriera è una finestra spalancata sul .futuro: allievi regionali, poi nazionali, la chiamata nell'under 16 Azzurra per un torneo internazionale in Israele, in Algarve, amichevoli contro Francia e la Scozia. Tutto bello, quasi da favola… ma il destino avverso ancora una volta gli tende una trappola: subisce una grave lesione muscolare, sta fuori a lungo: per lui la stagione finisce lì, in quel match giocato a San Siro. Cose che capitano, è solo un incidente di percorso.

Gli anni passano e Nicholas continua a incantare: con la Berretti del Toro vince lo scudetto di categoria (Ternana sconfitta ai calci di rigore) e per lui sembra già Primavera. Ma non quella del Torino, che ha sì grande stima di lui ma alla fine predilige Zaccagno (Nazionale under 18). Da gennaio 2015 Lentini si trasferisce al Bari e pure lì fa vedere di che pasta è fatto: ne sa qualcosa la Primavera della Lazio che a pagato dazio ai suoi interventi ai pugliesi. E tanto basta, con Micai fuori combattimento, per essere aggregato – come terzo portiere – alla prima squadra che gioca in B. Papà attaccante, figlio portiere: Lentini, generazione di fenomeni (granata).

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