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Paolo Ziliani contro Fabio Caressa: Mi ha diffamato lo porterò in tribunale’

Nel suo secondo libro ‘Gli angeli non vanno mai in fuorigioco. La favola del calcio raccontato a mio figlio’, Fabio Caressa, telecronista di Sky, parla anche del Mundial ’82. In quelle pagine vengono due citati due giornalisti Pea e Ziliani, autori di una battuta infelice su Rossi e Cabrini. Ma, Ziliani non ci sta. Lui, in Spagna non c’era.
A cura di Alessio Morra
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nel suo libro caressa avrebbe citato a sproposito ziliani

Da un paio di settimane è uscito il secondo libro di Fabio Caressa. Il popolare telecronista di Sky, dopo aver raccontato in ‘Andiamo a Berlino’ il Mondiale 2006, ha pubblicato ‘Gli angeli non vanno mai in fuorigioco. La favola del calcio raccontato a mio figlio’. Protagonisti di questo libro cinque ragazzi e un ‘vecchio’, che racconta loro aneddoti e curiosità sulle squadre più gloriose degli ultimi quaranta anni: dalla Lazio di Maestrelli alla Roma di Liedholm, dalla Juve di Platini al Napoli il Maradona, dal Milan di Sacchi all’Italia Campione del Mondo nell’82.

L’accusa sul Mundial ‘82 – Nella seconda parte del suo libro, a pagina 111, Fabio Caressa parla della mitica Nazionale dell’82 e scrive:

…la squadra faceva schifo, era umiliante vederla giocare un calcio così antico e senza idee. I toni si erano alzati. Successe il patatrac. I due inviati de ‘Il Giorno’ Claudio Pea e Paolo Ziliani, due giovani giornalisti in procinto di diventare firme illustri, se ne uscirono con una battuta infelice. Dissero che in quell’Italia disastrosa nessuno si preoccupava di migliorare, che erano tutti tranquilli. E che Paolo Rossi e Antonio Cabrini vivevano assieme come marito e moglie. Il marito era Rossi.”.

Secondo Caressa lo spogliatoio della Nazionale non prese per niente bene quella frase. Dino Zoff, il capitano, e Franco Causio, il ‘Barone’, che erano i leader di quella squadra, chiesero a Bearzot di potersi riunire.

Franco Causio, era uno che faceva sempre sentire la sua voce. Era un uomo del Sud con dei bei baffoni. Per lui l’accusa di giocare in una nazionale composta da ‘froci’ andava lavata con il sangue.”.

Ziliani risponde – Dopo aver letto la pagina che lo riguardava, arrabbiatissimo, Paolo Ziliani, giornalista Mediaset, ha scritto al sito Dagospia.

Caro Dagospia, questa è la vita: essere accusati di aver scritto, sulle pagine de ‘Il Giorno’, che Paolo Rossi e Antonio Cabrini, ai Mondiali di Spagna ’82, s’inchiappettavano; che Rossi era il ‘marito’ e che Cabrini era la ‘moglie’, che tutta la Nazionale, capeggiata da Zoff e Causio, tentò di vendicarsi passando alle vie di fatto nei miei confronti, compattandosi fino ad arrivare a vincere il Mundial in reazione all’ignominia patita.”.

Ziliani però, nell'82 era appena stato assunto dal ‘Giorno' ed i Mondiali di Spagna li ha visti in televisione, perchè all'epoca si occupa di calciomercato.

Avevo 28 anni, ero arrivato al ‘Giorno’ da pochi mesi, dopo aver svolto praticantato al ‘Guerin Sportivo’ a Bologna, mentre Rossi e Cabrini trascinavano l’Italia al trionfo ‘Mundial’ io ero a Milano e mi occupavo di calciomercato.”.

Nella sua missiva, Ziliani, che dice di voler portare in tribunale Caressa, parla della sua carriera e pensa ai posteri:

Faccio il giornalista, occupandomi di calcio, da quando ho 23 anni (iniziai a collaborare con il Guerin prima di laurearmi in Psicologia a Padova nel ’77) e a distanza di 35 anni mi ritrovo sputtanato da un famoso collega che tramanda ai posteri, in questo libro stampato, una malefatta squallida e infamante che non ho mai commesso e per la quale proverei vergogna.”.

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