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Pallone d’Oro 2018 a Luka Modric, decisione giusta?

L’edizione odierna del trofeo più ambito per qualsiasi calciatore aprirà una nuova era, che chiuderà di fatto quella del duopolio formato da Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, durato un decennio. Non senza polemiche, critiche e illazioni. Ma adesso si cambia, giusto o sbagliato che sia: è il corso dei tempi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dieci anni di vittorie, di dominio di un duopolio assoluto che ha scritto la storia del calcio e del Pallone d'Oro. Ma da questa edizione tutto è cambiato. Si è tornati all'antico dove il massimo trofeo per un giocatore verrà assegnato senza che vi sia un giudizio scontato, cui avevano abituato Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. I due fenomeni del calcio moderno avevano dato vita ad una alternanza che non ammetteva alternative: o premio all'argentino del Barcellona o titolo al portoghese del Real Madrid. Tutti gli altri a guardare.

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La legge d'Oro della Pulga e Cr7

Così è stato per quasi tutta la prima parte del terzo millennio con Lionel Messi che ha aperto le danze ed è diventato il primo a conquistare cinque Palloni d'Oro e poi ci ha pensato Cristiano Ronaldo a farne man bassa. Tutto il resto del Mondo del calcio è rimasto a guardare. Non sono serviti Campionati del mondo, scudetti da record, titoli di capo cannonieri: la Pulga e Cr7 dettavano legge. Al passato, perchè dall'attuale edizione non c'è più spazio per loro. Cristiano è arrivato secondo a distanza siderale da Modric, Leo addirittura quinto.

Il sospetto dei poteri forti di real e Barça

Giusto? Forse sì, perché spesso il Pallone d'Oro è stato anche fonte di critiche e polemiche. I più sibillini hanno sempre sottolineato che al di là dei meriti sportivi dei singoli, il trofeo ha dovuto sempre fare i conti con il potere forte dei club di appartenenza, Real Madrid e Barcellona. Una tesi che oggi, chi l'ha da sempre sostenuta, riporta a galla mostrando come un Cr7 comunque ancora sugli scudi non abbia vinto nulla perché ha lasciato il Madrid, accasandosi alla Juventus. Perdendo di fatto, quell'"aurea" che lo rendeva intoccabile.

Il tramonto degli dei

Il discorso poco cambia se ci si rivolge a Leo Messi, in questo 2018 quasi indifendibile perché meglio di lui hanno fatto in molti e sulla Pulga pesa sempre la macchia nera della Nazionale, pessima in Coppa America così come nel Mondiale in Russia. Il Barcellona ha vinto il titolo in Liga, la Pulga ha dato segni di classe sempre eccelsa ma non da poter riprendersi il Pallone d'Oro in questa edizione. Che andrà altrove, premiando o un giovane emergente come Mbappè o rallegrando il finale di carriera di un big del calcio, Modric.

Il nuovo che avanza

Una egemonia che finisce e che farà del bene al calcio. Hanno poco da recriminare i due fenomeni, soprattutto Cristiano che per ripicca o per non apparire superato da altri in luogo pubblico, evita le platee che non siano dedicate a lui. Da oggi si riprenderà l'alternanza, la sfida riparte, tutti alla pari. Nel ricordo di Messi e Ronaldo.

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