Pallone d’oro 2010: la Spagna in rivolta

Incoronare Messi pallone d'oro 2010 senza incappare nello sciovinismo degli spagnoli non era un ipotesi plausibile. La stampa spagnola, che di questo radicato quanto potente sentimento nazionalista e popolare è il principale megafono, si è scagliata contro la giuria di France Football.
La Spagna non ci sta. Messi ha toppato il mondiale sudafricano alla grande, mentre Xavi e Iniesta hanno alzato la coppa dopo una cavalcata trionfale fatta di prestazioni maiuscole. Marca lancia la campagna di protesta nazionale, pubblicando un sondaggio informale realizzato fra i lettori della sua edizione online, che al 68,2% ritengono "non giusto" che il premio sia andato a Messi. Quasi 100mila lettori hanno partecipato al sondaggio.
C'è da dire che la storia sembra dare ragione agli spagnoli. Se nel 1996 un difensore che di certo non verrà ricordato come uno dei più brillanti interpreti del ruolo nella storia del calcio, si, parliamo di Sammer, ha potuto riporre sopra il camino del suo chalet bavarese il Pallone d’oro allora Xavi Hernandez e Iniesta avrebbero dovuto riceverne almeno 2 a testa per l'annata appena trascorsa. Il difensore tedesco vinse il Meister schalle col Bayern Monaco e si laureò campione d'Europa con la Germania. Parve a tutti che France Football, non trovando nella selezione tedesca campioni in grado di esaltare la platea planetaria del pallone (perché in effetti non ce n’erano), abbia scelto di premiare il vermiglio capitano come simbolo di un premio in realtà conferito al calcio tedesco in toto.
Ma sembra che il metro di giudizio della giuria premiatrice sia cambiato, se da un lato i giornalisti europei preferiscono concedere premi in base ai risultati e alle classifiche, quelli del resto del mondo sembra abbiano voluto dare preferenza ai giocatori più rappresentativi, quelli in grado di esaltare il pubblico, i più amati dagli sponsor. Se cosi fosse e se cosi perdurerà nel futuro, per le prossime edizioni France Football può anche evitare di organizzare pompose kermesse e spedire direttamente il trofeo a Barcellona via UPS, perché un fuoriclasse del calibro di Messi spunterà fra non meno di vent’anni.