Pallone d’Oro 2013, il legale di Ribery: “Lo chiamarono per le foto poi prevalse la politica”
"Il Pallone d'Oro 2013 lo avrebbe meritato Ribery, a Ronaldo venne assegnato per questioni politiche". A parlare così non è Franck Ribery, che in quell'edizione figurava tra i candidati finalisti assieme a Messi e a CR7, ma il suo avvocato Carlo Alberto Brusa che – ai microfoni di Radio Radio – ha spiegato come quel trofeo fosse già appannaggio dell'attaccante francese – protagonista di una stagione straordinaria con i bavaresi – almeno fino a quando nelle stanze di France Football non cambiarono di colpo idea… Cosa spinse la giuria del premio più ambito e prestigioso per un calciatore a dirigere le proprie attenzioni altrove? Da un lato la rete segnata dal campione portoghese nella gara di qualificazione al Mondiale in Brasile nella sfida-spareggio contro la Svezia di Ibrahimovic, dall'altro l'appeal sprigionato dal ‘personaggio Ronaldo': campione di calcio ma anche (e soprattutto) testimonial, uomo immagine, veicolo di brand e merchandising, molto noto al pubblico più quanto non lo fosse la punta transalpina.
"Sarò soddisfatto soltanto quando si parlerà più dei miei piedi che della mia faccia", disse una volta Ribery a testimonianza di quanto l'immagine possa prendere il sopravvento anche sui meriti del campo. E aveva ragione, ribadisce Brusa: "Ribery è rimasto molto deluso, ancora oggi non riesce a credere che le cose siano cambiate di colpo… lo avevano anche chiamato per la foto ufficiale. Poi la commissione ha riaperto le votazioni per assegnarlo a Cristiano Ronaldo". Le motivazioni di questa scelta? "Un Pallone d'Oro vinto da un calciatore bello, affascinante oltre che forte avrebbe avuto un riflesso diverso in vista di Brasile 2014… insomma, una sorta di spot per il Mondiale". E poi al Mondiale è successo che proprio Cristiano Ronaldo abbia avuto un rendimento di basso profilo e il suo Portogallo sia stato eliminato nella fase a gironi.
