Palermo, Zamparini lascia e attacca: calcio afflitto da male incurabile, vado in Austria
Zamparini vende il Palermo, ormai è ufficiale: il patron rosanero non ha intenzione di tornare indietro, e come suo solito savoir faire, ha deciso di attaccare tutto e tutti, indistintamente.
Intervistato da Radio Radio, il presidente del Palermo ha rilasciato la seguente intervista, un lungo quanto martellante monologo polemico intriso di rabbia e delusione: «Le istituzioni non fanno attenzione alle cose negative, non sospetto più di Braschi o di Nicchi ma dei singoli arbitri che agiscono autonomamente. Ci sono direttori di gara che fanno male una partita e quella successiva dirigono una importante metabolizzando che la sudditanza psicologica è l'unica strada per fare bene in carriera. Ieri contro il Milan è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ambrosini poi si deve solo vergognare: non si può esultare per un rigore che non c'è. E' un brutto messaggio per i giovani e comunque io mi vergognerei a vincere così. E' ora di dire basta: sono anni che lotto e sono il solo a farlo in Lega. Anche gli altri si dovrebbero ribellare, io non ne ho più voglia perchè è tutto inutile. I tifosi? Mi stanno arrivando tantissimi sms e mail di solidarietà, sono tutti dalla mia parte. Io non li abbandono e non devono sentirsi traditi: venderò il Palermo ad un giovane che abbia voglia di combattere e lo consiglierò. Capisco che si vergognano se alla squadra viene assegnato un rigore inesistente. La protesta di Galliani contro Braschi dopo Cesena fu un chiaro messaggio di potere: solo chi si adegua a questo sistema vince. Questo sport è afflitto da un male incurabile, perciò lascio tutto e sto pensando di andare a vivere in Austria, abbandonando il paese».
Maurizio Zamparini lascia il Palermo dopo 8 anni di onorata presidenza, quando nel 2002 acquisì la squadra siciliana, portandola nel giro di pochi anni ai vertici del calcio italiano.