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Palermo retrocesso in C, i calciatori: “Ci hanno rubato il terzo posto, vogliamo i playoff”

Dopo aver incassato il durissimo colpo della retrocessione in Serie C d’ufficio decisa dal Tribunale Nazionale Federale per gli illeciti riscontrati in 4 esercizi amministrativi, i giocatori del Palermo hanno deciso di rompere il silenzio. Guidati da capitan Nestorovski (che ha parlato di terzo posto “rubato”), i calciatori rosanero si sono presentati tutti insieme in conferenza stampa per dire la loro e chiedere un rinvio dei playoff protestando con la Lega di B che ha reso il verdetto del Tfn immediatamente esecutivo.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo aver incassato il durissimo colpo della retrocessione in Serie C d'ufficio decisa dal Tribunale Nazionale Federale per gli illeciti riscontrati in 4 esercizi amministrativi, i giocatori del Palermo hanno deciso di rompere il silenzio. Guidati da capitan Nestorovski (che ha parlato di terzo posto "rubato"), i calciatori rosanero si sono presentati tutti insieme in conferenza stampa per dire la loro e chiedere un rinvio dei playoff protestando con la Lega di B che ha reso il verdetto del Tfn immediatamente esecutivo.

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Palermo, la rabbia di capitan Nestorovski dopo la retrocessione in C

I giocatori del Palermo hanno deciso di metterci la faccia. L'intera squadra rosanero si è presentata in sala stampa dopo la retrocessione d'ufficio in Serie C decisa dal Tribunale Nazionale Federale per illecito amministrativo da parte del club. Un verdetto che ha cancellato il terzo posto conquistato sul campo da capitan Nestrorovski e compagni che sono passati dalla possibilità di giocarsi la Serie A passando dai playoff, al campionato subcadetto. Il bomber macedone non ha usato giri di parole a tal proposito: "Siamo dispiaciuti e delusi, abbiamo lavorato un anno in una stagione difficile. Non siamo riusciti ad andare in Serie A direttamente ma siamo arrivato terzi e ce lo hanno rubato. Lo scorso anno i play-off sono stati rinviati 10 giorni per il Bari. Ora dicono che a giugno i nazionali vanno via, ma anche lo scorso anno abbiamo giocato spesso senza i nazionali".

La squadra del Palermo in conferenza stampa, la polemica con la Lega B

I calciatori del Palermo hanno poi affidato la loro presa di posizione in una nota ufficiale puntando il dito anche contro il Consiglio Direttivo della Lega di B che ha reso immediatamente esecutivo il verdetto del Tribunale Nazionale Federale: "Come protagonisti principali quali siamo, non riusciamo a trovare alcuna giustificazione per il comportamento del Consiglio Direttivo della Lega B che, alla presenza di componenti in potenziale conflitto di interessi e senza un criterio oggettivo o una potestà normativa, decide di prendere una decisione che stravolge le regole a campionato ormai concluso. Ci chiediamo: su quali basi si è deciso di far disputare i playoff, quando è stato emesso solo un primo grado di giudizio? Con che criterio i nostri colleghi del Foggia Calcio hanno perso il diritto a disputare i play out?".

Cosa chiedono i calciatori del Palermo che vogliono disputare i playoff di B

La richiesta dei calciatori del Palermo è quella di rinviare i playoff aspettando dunque la pronuncia della Corte d'Appello Federale sulla retrocessione. Nessuna voglia di gettare la spugna, da parte della formazione rosanero pronta a lottare ad oltranza: "Rivendichiamo come calciatori del Palermo Calcio il diritto di poterci guadagnare sul campo la vittoria attendendo, quantomeno, la pronuncia della Corte d'Appello Federale. A quel punto accetteremo il verdetto qualunque esso sia. Ma fino ad allora faremo sentire in ogni sede opportuna e possibile la nostra voce perché siamo stati depredati della nostra dignità. Ci hanno tolto il diritto di sudare per un traguardo. Ci facciamo rappresentanti di una città ferita, di persone che hanno voglia di urlare che, in uno Stato di diritto, così non funziona, che non si possono calpestare i diritti con un colpo di penna deciso in potenziale conflitto di interessi. Continueremo la nostra lotta fino a quando ci sarà possibile accompagnati dall'Aic, con l'intenzione di far valere e tutelare i nostri diritti".

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