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Palermo: per i pm ci sono 60 milioni di debiti, per Zamparini è tutto sotto controllo

Entro Pasqua il tribunale dovrebbe decidere se dichiarare il fallimento del club. L’accusa ha presentato l’ultima analisi con soli 900 mila euro in cassa e debiti per 60 milioni. Zamparini ha risposto con una valutazione della rosa da 43 milioni, l’opzione serie A e la vendita del marchio per altri 40 milioni.
A cura di Alessio Pediglieri
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Adesso si è arrivati alla resa dei conti e per il Palermo potrebbe esserci un destino triste: il fallimento. Le parti in causa si sono confrontate sull'istanza di fallimento della società sportiva per decidere se il Palermo si stia dimostrando effettivamente insolvente come pensano i pm o se gode di buona salute come sostengono i legali e il presidente Giovanni Giammarva.

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Entro Pasqua la verità

La decisione arriverà entro Pasqua mentre continuano le perizie e le analisi nella società per stabilirne il reale grado di salute. L'ultima parola è stata della Procura, al momento, che ha presentato anche un estratto conto dal quale emerge che nelle casse del club ci sono soltanto 900 mila euro. Una cifra minima, insufficiente per una società sana, che servirebbe a coprire gli stipendi di un mese e poco più per poi lasciare un clamoroso vuoto economico.

L'accusa: debiti per 60 milioni

La questione ovviamente riguarda soprattutto lo storico proprietario, Maurizio Zamparini goà indagato per riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita, falso in bilancio. Malgrado si millanti una società in salute, infatti, ci sarebbe da spiegare come mai in Procura ci siano elementi chiari che evidenzierebbero i debiti del club, la cessione della Mepal e il conseguente credito con Alyssa, la valutazione del parco giocatori. Il tutto per oltre 60 milioni di euro con un patrimonio netto negativo al 30 giugno 2017 di 18,3 milioni.

Le scatole cinesi di Zamparini

La proprietà ha invece espresso garanzie visto che ha anche saldato il debito con il fisco e ha al momento una chiara chance di tornare in serie A che farebbe cambiare completamente i conti. Poi c'è la questione Alyssa, società lussemburghese riconducibile alla famiglia Zamparini che avrebbe acquisito il marchio per 40 milioni di euro, non ancora pagati – dicono i pm – posticipati – sostiene la difesa – da versare entro il 30 giugno 2019.

Una rosa da 43 milioni di euro

I consulenti di Zamparini hanno dissentito anche dalla svalutazione del parco giocatori. Ritengono infatti, che la rosa attuale valga 43 milioni di euro e non i 19,8 stimati dal perito dell'accusa.

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