Palermo, esonero Tedino. Zamparini pensa a Stellone (favorito) o De Biasi

Esonerare l'allenatore quando mancano cinque turni (compresa quello in corso) alla fine del campionato di Serie B. Fatto… o quasi. Quale presidente potrebbe adottare un provvedimento del genere nella fase più cruciale della stagione? Risposta facile, facile: Maurizio Zamparini del Palermo. All'indomani della sconfitta di Venezia (3-0) nell'anticipo della 38sima giornata – risultato che lascia i rosanero fuori dal podio per la promozione diretta in A – il massimo dirigente dei rosanero medita il clamoroso ribaltone. Un gesto estremo nel tentativo di dare uno scossone all'ambiente, la giusta scarica di adrenalina per profondere il massimo sforzo e scalzare il Parma dalla seconda posizione.
Le alternative. Addio a Bruno Tedino – che non è ancora stato formalizzato ufficialmente -, sono due i candidati per la panchina dei siciliani: si tratta di Roberto Stellone e Gianni De Biasi, l'ex commissario tecnico dell'Albania che gode della stima del presidente e soprattutto sarebbe entusiasta di tornare in gioco in Italia. Le prossime ore saranno decisive: possibile che il patron attenda l'esito delle gare per comunicare la decisione oppure pensarci ancora un po' concedendo un'ultima chance all'allenatore.
Con la squadra vista ieri sera sicuramente ti cadono le braccia e non si va da nessuna parte – ha ammesso Zamparini a commento della gara col Venezia -. Io non ho dormito tutta la notte e sto ancora riflettendo sulle decisioni da prendere, non è possibile in questa situazione andare ad affrontare le ultime partite e i playoff se non andremo direttamente in serie A.
Cosa non è piaciuto al patron? In una momento così importante del campionato, in occasione di una trasferta così delicata per la pericolosità dell'avversario, si aspettava una prestazione di carattere, propria di una squadra che dà tutto per tornare in Serie A. E così non è stato.
Non mi aspettavo la partita di ieri sera, è stata la peggiore di tutto il campionato. Era una tappa fondamentale, ma non abbiamo combattuto. E siccome la squadra è l'immagine del suo allenatore, io sto riflettendo molto.
