Palazzi usa la mano pesante ma i club coinvolti salveranno comunque le Coppe

Palazzi non sta perdendo tempo e continua la sua marcia imperterrita verso le sentenze pesanti di ‘Scommessopoli', lo scandalo più grande nella storia recente del nostro calcio. Nessuno sconto, qualche patteggiamento – ma molto meno di quelli di inizio processo – pene severe e determinate a far pulizia, con squalifiche, radiazioni e soprattutto penalizzazioni sul campo.
Il processo – o meglio i processi che si susseguiranno a catena – è solo in fase embrionale, i tempi saranno per forza di cose lunghi all'interno di una giustizia sportiva che sta facendo il proprio lavoro, però, per ottemperare alla volontà iniziale: la tolleranza zero tanto richiesta da tutti e che non ammette deroghe in verdetti pesanti.
Eppure, mentre la Procura svolge il proprio lavoro attraverso i dati arrivati dagli inquirenti (con indagini tutt'ora in fase di svolgimento e con nuove preoccupanti nuvole nere all'orizzonte) sembra che per i club presumibilmente coinvolti nello scandalo e qualificati in Europa, possa esserci una via di fuga per salvare l'Europa.
Via di fuga non italiana ma dell'UEFA stessa che nel suo regolamento aggiornato alla stagione 2007 in cui, dopo Calciopoli, decise di ammettere alle competizioni internazionali solamente club non coinvolti in scandali sportivi, si riserva la facoltà di vagliare le situazioni una ad una con un potere discrezionale nella scelta finale, insindacabile. Ecco che, dunque, anche quelle società che stanno tremando sotto l'inchiesta di Palazzi potrebbero trovare una boccata d'ossigeno insperata.
Il precedente imbarazzante – La mano dura di Michel Platini su questo argomento aveva già fatto una vittima illustre all'interno delle Coppe Europee. Non parliamo certo del Milan che nella stagione 2006-2007, benchè coinvolto in Calciopoli, venne ammesso alla Champions League (vincendola) malgrado la contrarietà del presidente Uefa che – in mancanza di un regolamento arrivato solo successivamente – dovette far buon viso a cattivo gioco e accettare la presenza rossonera nella Coppa.
Ci riferiamo all'ultima ‘vittima' sacrificale dell'ostracismo UEFA in campo internazionale. Lo scorso anno la Federazione turca segnalò all'Uefa che il Fenerbhace era stato coinvolto in un caso di illecito: il club fu escluso immediatamente dalle Coppe (doveva giocare con l'Inter in Champions, posto preso poi dal Traboznospor). Poi, al processo successivo svolto in Turchia, il club venne assolto e prosciolto dalle accuse. Assurdo? Sì, perchè la giustizia dell'Uefa si è dimostrata troppo veloce e anacronistica con i tempi della giustizia turca: una condanna a priori che – col senno del poi e con le carte del processo per assoluzione – ha creato un incidente ‘diplomatico' da non ripetersi assolutamente.
Adesso, approfittando anche degli Europei 2012 in Polonia, Giancarlo Abete e Antonello Valentini, il presidente e il direttore generale della Figc, hanno potuto parlare con il presidente dell'UEFA Michel Platini, da sempre ‘amico' del calcio italiano, per chiarire come stanno esattamente le cose. Trovando conferme di una ‘apertura' UEFA nei casi specifici.

La via di fuga – L'Uefa vedrà di applicare la norma in maniera "intelligente", anche per la stima (mai negata) che l'Uefa stessa ha per il calcio italiano e del suo presidente Abete, che è (anche) uno dei vice di Platini. Resta il problema dei tempi, una questione non da poco vista la grandezza e la complessità dello scandalo.
Intanto, la Figc si è portata già avanti e il 10 giugno scorso ha mandato all'Uefa, come da regolamento internazionale, l'elenco ufficiale delle squadre italiane che si sono qualificate per le Coppe. Si tratta della Juventus campione d'Italia, Milan e Udinese in Champions League; Napoli, Lazio e Inter in Europa League (con preliminari annessi). Intanto, però si sta svolgendo l'indagine di Palazzi nel secondo (ma non ultimo) processo per il calcioscommesse. In questo senso, potrebbero essere coinvolte almeno due squadre, come la Lazio per Mauri e il Napoli, che si sono qualificate sul campo per l'Europa e che – in caso di conferma delle accuse – si ritroverebbero nella condizione di non ottemperare ai requisiti imposti dall'Uefa.
La data limite cui bisogna rivolgersi è il 20 luglio: in quel giorno, l'Uefa terrà il primo sorteggio che riguarda i club impegnati nei preliminari, con l'Udinese in Champions League e l'Inter che deve giocare già il 2 agosto in Europa League. Se entro quella data non sarà concluso il processo sportivo, Lazio e Napoli godranno del privilegio di essere sorteggiate e non potranno più sostituibili.
E' certo, però che per il 20 luglio il processo non sarà concluso, certezze non ce ne saranno e quindi – dopo l'esperienza negativa fatta in Turchia – Michel Platini non escluderà a priori nessuna squadra. Con un però.
In caso di un deferimento definitivo dei due club da parte della giustizia sportiva italiana, l'Uefa sarebbe costretta anche successivamente ad aprire una istruttoria per decidere che cosa fare. In caso di esclusione di un club ad una Coppa già in corso di svolgimento, non subentrerebbe un'altra italiana e resteremmo con una squadra in meno.
Ma non sarà un procedimento automatico: anche in quel caso, l'Uefa vaglierebbe caso per caso senza mettere a repentaglio un'intera competizione falsandola nelle partecipanti.

I tempi e i nuovi sviluppi – Il problema principale è che il processo è solamente all'inizio e quindi i tempi della giustizia sportiva mal si sposano con quelli dei calendari calcistici. Detto della salvaguardia dell'Europa in modo intelligente da parte dell'Uefa, restano aperti gli sviluppi per i prossimi campionati. Le indagini delle procure proseguono e sembra che sia alle porte un nuovo filone scottante che porterà ai primi di luglio a nuovi arresti. Dopo il blitz e la giornata shock che ha sconvolto il nostro calcio con la polizia a Coverciano e giocatori finiti in manette non sembra arrestarsi il fiume in piena che sta coinvolgendo tutto e tutti.
Intorno al 10 agosto vanno fatti i calendari, perché il 26 inizia il campionato e la Figc, giustamente, non ha alcuna intenzione di farlo slittare a settembre. Il Procuratore sportivo Stefano Palazzi quindi dovrà correre più del dovuto e gli interrogatori potrebbero finire già intorno a metà luglio, subito dopo i processi-lampo che si concluderebbero intorno alla prima decina di agosto. Comunque, tempi ancora troppo lunghi.
Le audizioni sono già iniziate da tempo ma il materiale arrivato dalle procure di Cremona, Napoli e Bari è più che consistente e i tempi della giustizia sportiva lasciano a desiderare.
Di fronte ad una situazione del genere ci vorrebbe una struttura imponente non una giustizia sportiva che arranca davanti alla situazione. Non è facile districarsi tra accuse, pentimenti, nuovi nomi che ogni giorno vengono coinvolti. Giocatori, dirigenti, accusati, club: tutti hanno stuoli di avvocati preposti a far rallentare i tempi per permettere ai propri assistiti una degna difesa. Com'è giusto che sia in un Paese democratico anche nella giustizia sportiva. Che si manifesta antiquata e anacronistica rispetto ai tempi di un calcio sempre più frenetico
Così si sarà ancora di fronte all'ennesimo equivoco dove saranno date penalizzazioni e squalifiche scontate in campioni in corso, con club e tesserati che giocheranno con le loro rispettive spade di Damocle sulla testa e rischieranno di vedere inficiato ciò che conquisteranno sul campo.
O peggio, si ritroveranno come il Fenerbhace: epurato anzitempo come una mela marcia dalle istituzioni sportive prima ancora di aver saputo l'esito della sentenza che lo ha scagionato da tutte le accuse. Danni e beffe. Di un calcio malato.