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Palanca, il bomber da calcio d’angolo, tra le macerie di Camerino

L’ex attaccante del Catanzaro che inflisse una scoppola alla Roma (tripletta all’Olimpico) e segnava da corner (13) ha visto distrutto il suo negozio d’abbigliamento nella cittadina marchigiana. “Quando c’è stata la scossa ho temuto per la vita della mie nipotine. Ho visto il loro sguardo impaurito e mi sono sentito impotente”
A cura di Maurizio De Santis
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In altri tempi, quando indossava la casacca del Catanzaro, a Palanca sarebbe bastato un calcione ben assestato alla palla per imprimere potenza ed effetto, far gol e risolvere le situazioni più difficili alla sua maniera. Ne fece tredici così da calcio d'angolo, ritagliandosi a buon diritto un posto speciale nell'almanacco dei racconti sul calcio italiano. Oggi, commosso, è uno degli abitanti di Camerino, la cittadina delle Marche squassate dal terremoto fin dentro l'anima. Lì il sisma è stato devastante, gli ha distrutto il negozio d'abbigliamento, ha lasciato addosso alle persone quella sensazione angosciosa di non ritorno, quando di notte ti svegli di soprassalto e scopri che hai le mani aggrappate alla spalliera del letto perché ti sempre di sprofondare chissà dove.

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L'ex calciatore dei calabresi degli Anni Settanta abita nella cittadina marchigiana da tempo e ai microfoni del Tg1 della Rai ha rispolverato quel suo gesto atletico, quella prodezza balistica che lo ha reso famoso per usarla a mo' di bacchetta magica e far sì che quelle immagini di distruzione scompaiano per sempre. Ma non può farlo, non è più tempo per rimediare alle cose con una parabola scagliata dal corner. "Vorrei tirare un calcio d’angolo per questo paese e fare gol, sempre!", dice emozionato. "Avevamo una vita tranquilla prima che questa bestia ci mettesse i bastoni tra le ruote – ha aggiunto l'ex attaccante del ‘grande Catanzaro' -. Quando si è verificata la scossa più forte ero in compagnia delle mie nipotine e ho visto sul loro volto la grande paura. E' stato bruttissimo perché in quel momento mi sono sentito impotente rispetto a quanto stava accadendo. Ora devo segnare il mio gol più difficile".

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La tripletta alla Roma nella storia

Quel 4 marzo 1979 lo ricordano bene i tifosi della Roma, quelli che hanno i capelli bianchi: 3 ceffoni sul muso presi nella sfida coi calabresi nel giorno di gloria di ‘Piedino di Fata' Massimo Palanca. E' un giorno speciale, storico per i calabresi: il bomber segna uno dei suoi 13 gol direttamente da calcio d'angolo e trascina il Catanzaro allenato da Carletto Mazzone alla vittoria conquistata all'Olimpico. "Uno dei sinistri più forti d'Europa", così lo definiì Ciotti in quell'anno di grazia per i colori calabresi: settimo posto e semifinale di Coppa Italia persa contro la Juventus.

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