Mauri nega tutto e Milanetto confessa: ‘Ci sono altre partite’

Era una giornata importante questa per l’evoluzione dell’inchiesta ‘Last Bet’, che ha portato all’arresto di diciannove persone lunedì scorso e che vede indagati anche Domenico Criscito e l’allenatore della Juventus Antonio Conte. Perché oggi ci sono stati gli interrogatori di garanzia dell’ex genoano Omar Milanetto, dell’ex calciatore dell’Ancona Turati e del capitano della Lazio Stefano Mauri.
Milanetto nega ogni coinvolgimento – Il primo ad essere sentito è stato Milanetto, che ha negato ogni coinvolgimento nella combine di Lazio – Genoa e, nell’interrogatorio di garanzia, avrebbe detto che oltre alle partite già scoperte dagli inquirenti ce ne sarebbero altre combinate. Secondo il suo legale, Mattia Grassani, il centrocampista del Padova ha risposto a tutte le domande del Gip Salvini e del procuratore Di Martino, ed ha parlato dei suoi rapporti con il cittadino bosniaco Sergio Atic e della riunione a Modena nell’albergo in cui ha dormito Mauri. Il calciatore ha fornito agli inquirenti una documentazione di 79 pagine in cui si sostiene che:‘Milanetto non è mai stato in quell’albergo, data e l’ora sono incompatibili’.. Grassani è fiducioso:’ Questi elementi ci fanno ben sperare per la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare.’. Di parere opposto Salvini: ‘Non è stato un colloquio produttivo, non c’è stata nessuna ammissione’.
Turati coinvolge Grosseto e Ancona – Marco Turati, al Gip Salvini, ha detto che dietro alle combine di Grosseto e Ancona c’erano anche le società. Il difensore del Modena avrebbe confermato i sospetti degli inquirenti, i quali da tempo pensano che anche le società manipolino gli incontri. Il procuratore di Cremona ha parlato con i giornalisti. Di Martino ha detto che non convocherà Buffon, che quest’inchiesta non sarà infinita e che seguirà la Nazionale agli Europei ‘sperando che ottenga il risultato migliore’.
Mauri nega su tutti i fronti – Un interrogatorio interminabile, tante parole tutte da verificare. Il capitano della Lazio, come ha affermato il suo legale Matteo Melnadri, "non ha fatto alcuna ammissione" ed ha negato di aver mai avuto rapporti con il clan degli "zingari". Mauri ha fornito delle versioni "plausibili" sottolinea il suo avvocato. Versioni che, per ora, gli inquirenti reputano poco credibili.