Olanda, il Var fa disastri: critiche e polemiche in Supercoppa
Nella recente serata dedicata alla nascita del nuovo calendario della Serie A, Carlo Tavecchio ha affrontato i microfoni dei giornalisti senza nessun timore: "Sono certo che con il Var, avremo meno errori e polemiche". In attesa dell'utilizzo della tecnologia anche nel nostro campionato, il "Video Assistant Referee" continua a mostrare il suo "tallone d'Achille": ovvero i troppi secondi che passano dalla visione delle immagini alla decisione finale dell'arbitro. Sembra una sciocchezza, invece non lo è. Per conferma, chiedere al sig. Danny Makkelie: arbitro olandese di 34 anni, sfortunato protagonista nella finale di Supercoppa d'Olanda tra Vitesse e Feyenoord che, dopo i calci di rigore, ha alzato il trofeo al cielo. Ad inizio secondo tempo, con il Feyenoord in vantaggio, il direttore di gara si è trovato nella spiacevole situazione di dover annullare un gol e assegnare un rigore, nell'area opposta, nel giro di pochi secondi.
Il ricordo di Juventus-Inter del 1998
A creare tutto questo polverone ci ha pensato il Var. Al minuto numero 58, infatti, il Vitesse ha protestato per un presunto calcio di rigore non concesso dall'arbitro. La patata bollente è finita nelle mani degli addetti alla tecnologia video che, dopo due minuti, hanno fatto presente al fischietto che il "penalty" era da assegnare. Peccato che, in questo breve lasso di tempo, il Feyenoord era riuscito a raddoppiare con Jorgensen: in presunta posizione di fuorigioco. Un pasticcio che l'arbitro, tra lo stupore generale, ha risolto consultando ancora il Var, annullando il gol e concedendo il tiro dal dischetto nell'area avversaria. Qualcosa di simile, nel nostro campionato, si è visto solo nella sfida scudetto tra Juventus e Inter del 26 aprile 1998: passata alla storia per il contatto tra Ronaldo e Iuliano in area di rigore bianconera e il conseguente rigore fischiato contro i nerazzurri.