Nuovo stadio Juventus: Krasic simbolo del futuro bianconero
E' Milos Krasic l'icona della mostra fotografica "Juventus: lo stadio che cambia il calcio" che ieri pomeriggio è stata presentata in casa Juventus. La società bianconera testimonia, così, la volontà di fare del ventisettenne centrocampista serbo un simbolo per il prossimo futuro. L'occasione è quella della presentazione dei 20 pannelli fronte/retro oggetto della mostra che ritraggono i passaggi più significativi nel processo di costruzione del nuovo stadio bianconero. Dallo smantellamento del vecchio stadio "Delle Alpi" all'inaugurazione del nuovo impianto, passando per la fase di progettazione e per il duro lavoro dei tecnici.
Poi è il momento di Krasic, del futuro e della storia juventina. In uno dei pannelli, infatti, è ritratto il calciatore serbo con un pallone consumato dalla polvere in mano, al centro dell'impianto ancora in costuzione. Da una parte le macerie di uno stadio che ha visto tanti trofei della squadra bainconera, dall'altra quello che nel futuro si spera li vedrà. E' così che Krasic diventa il centro di un progetto tecnico nuovo e che proprio ieri ha visto chiudersi l'era Blanc alla guida del club. Il centrocampista serbo arrivato in estate dal Cska Mosca per una cifra vicina ai 25 milioni di euro, in questa stagione negativa per i colori juventini è stato probabilmente la nota più lieta e proprio dalla sua immagine si vuol ripartire.
A margine dell'incontro sono arrivate anche alcune domande al centrocampista che si è prestato alle interviste dei cronisti presenti. Si è cominciato parlando dell'ultimo pareggio casalingo in Juventus- Chievo 2-2 e Krasic si è detto sopreso dal risultato: "Neanche noi ce lo spieghiamo. Siamo delusi. E' stata una partita strana anche per me: nessuno si aspettava qualcosa di simile, ma è la prova di quanto il calcio sia imprevedibile". Sulla stagione in corso: " Spero che quest'anno finisca presto, si chiuda un capitolo e che poi l'anno prossimo se ne apra uno nuovo partendo con il piede giusto‘. In chiusura domanda in italiano sullo stadio più bello in cui abbia mai giocato, risposta prevedibile: " La prima volta che sono entrato allo stadio Olimpico ho avuto i bridivi".