Nuovo corso Milan: Paolo Maldini ha detto sì e porterà in panchina Giampaolo
La rivoluzione in casa Milan si sta compiendo. Dopo l'addio a Leonardo e i saluti a Gennaro Gattuso adesso è il tempo di colmare i vuoti. Al momento, al posto del brasiliano non è arrivato ancora nessuno, l'ipotesi Campos dal Lille è tramontata subito e si aspettano nuove candidature. Per la panchina, invece, sono salite le quotazioni di Marco Giampaolo che lascerà la Sampdoria e che ha uno sponsor d'eccezione: Paolo Madini, convinto di continuare la sua avventura in rossonero nel ruolo di direttore tecnico.
Proprio la permanenza dell'ex capitano è stata la chiave di volta che permetterà di sciogliere anche il nodo allenatore. Maldini dopo un paio di giorni di riflessione ha rotto gli indugi e non lascerà il Milan. Continuerà a lavorare per il club, con il ruolo di Direttore Tecnico che gli permetterà di avere voce in capitolo all'interno del nuovo progetto rossonero.
Maldini ha detto sì, adesso il nuovo tecnico
La prima mossa sarà in panchina. Dopo aver salutato a malincuore Gattuso, Maldini si appresta a dare il suo beneplacito per il nuovo tecnico che non sarà un rodato ed esperto allenatore di caratura internazionale come voleva Gazidis. L'ex capitano del Milan si occuperà in prima persona della scelta e Marco Giampaolo è il candidato numero uno per questo ruolo e aspetta solo la risposta definitiva dei rossoneri.
Quando arriverà Giampaolo
Giampaolo ha già dichiarato al presidente Ferrero la sua scelta di lasciare la Sampdoria e ha ottenuto il via libera senza molti problemi. La decisione finale dovrebbe arrivare entro il fine settimana per poter poi dare il via in tempi utili alle altre scelte da fare, soprattutto sul mercato sia in chiave cessioni che sul fronte acquisti.
Le due strade di Maldini
Maldini poi penserà anche a costruire il suo staff con un punto di domanda da risolvere: se decidesse di tenersi il solo ruolo di direttore tecnico, potrebbe farsi affiancare da un uomo di esperienza (Carbone o Moncada), altrimenti potrebbe unificare il ruolo di dt con quello di direttore sportivo, facendo tutto da sè.