“Noi non siamo giochi Preziosi”: la feroce contestazione al presidente del Genoa
Il Genoa crolla sotto i colpi dell'ex Gasperini ma non è il solo. A crollare (molto di più e prima) è il presidente Enrico Preziosi bersagliato per tutti i 90 minuti dai propri tifosi che hanno utilizzato il match interno contro l'Atalanta per manifestare tutto il proprio livore nei confronti del proprietario del Grifone. Oramai ad un passo dall'addio definitivo. Proprio nel giorno del ritorno allo stadio del presidente Enrico Preziosi, solo in tribuna d’onore, il numero uno rossoblù è stato accolto da urla, fischi e dal coro «noi non siamo giochi preziosi». Più volte insultato dalla Gradinata Nord, sugli spalti è stato esposta anche una gigantografia del presidente col segno del divieto.
Gol, insulti e contestazione – L'unico a godere della giornata di calcio a Genova è stato il grande ex di turno, Gian Piero Gasperini osannato dai propri tifosi per la ‘manita' rifilata al Genoa ma anche dai suoi ex tifosi, visto che Marassi gli ha decretato applausi scroscianti. Per i propri giocatori, la massima indifferenza, mentre per il presidente Preziosi si è inscenata una protesta senza precedenti. I tifosi non hanno perso un istante a dare contro al patron: in Gradinata è stato esposto l’enorme striscione “Il Genoa non ha padroni, il Genoa è dei genoani”, mentre dopo il terzo gol dell’Atalanta, segnato da Gomez al 18’ del secondo tempo, e con il Genoa in 10 per l’espulsione di Pinilla, la Nord, cuore del tifo genoano, ha dato le spalle al campo e continuato a cantare senza guardare la partita.
La parola al presidente – Oramai c'è davvero poco da fare: il dado è tratto e Preziosi è prossimo all'addio. Il presidente ha risposto alle richieste dei tifosi di farsi da parte: "I genoani li accontenteremo: vogliono che non ci sia io? Allora verrà qualcun’altro. E se verrà qualcuno, buona fortuna. Io continuo ad andare avanti. Ma cercherò di accontentarli, sarà poi il tempo a giudicare tutti. La contestazione può anche andare ma non mi piaccio i “figli di…”, anche perché ci sarebbe da discutere su chi lo sia veramente. Gli insulti personali e quelli verso la mia famiglia mi fanno arrabbiare veramente"