Nocerina punita da una giustizia sportiva forte coi piccoli e debole coi grandi

Forti con i piccoli, deboli con i grandi. La Nocerina è stata punita, giustamente, per l'illecito sportivo dei suoi tesserati durante il derby-farsa con la Salernitana. La Disciplinare s'è abbattuta sul club molosso come uno tsunami, ai reprobi rossoneri nulla poteva e doveva essere perdonato: avevano ceduto al ricatto dei tifosi che, sdegnati perché a loro era stata impedita la trasferta, chiedevano ‘rispetto per la città' e che il club decidesse di non giocare quella partita. Pernacchie d'avanspettacolo, roba da teatrino delle marionette, scassato e di paese. La retrocessione nei Dilettanti la meritano tutta, perché di bassa lega è lo spettacolo offerto durante quei venti minuti giocati allo stadio Arechi. Giustizia è fatta, gonfiano il petto nelle stanze del Palazzo. Tolleranza zero. Colpirne uno per educarne cento. Il carrozzone mediatico che sbatte in prima pagina il mostriciattolo dell'Agro, la cui dirigenza è stata decapitata di recente per l'arresto del presidente Citarella (su cui grava l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all’emissione di fatture false e all’intestazione fittizia di beni), è già partito. Ma sono inciuci da capera, nulla che meriti menzione particolare.
Operetta da 3 soldi. Perché è facile colpire una società di Lega Pro (quella che una volta avremmo chiamato Serie C1) che ha un bacino d'utenza ristretto, una storia sportiva che nemmeno arriva al Garigliano, budget economico ristretto, giro d'affari poco al di sopra della linea di galleggiamento, orizzonte limitato e una parte della tifoseria che, per eccessi ai margini della legalità, ha spesso ‘meritato sul campo' l'etichetta di ‘brutti, sporchi e cattivi'. Insomma, a chi volete che importi della Nocerina? La Procura federale ha chiuso il caso in pochissimo tempo, la Disciplinare è stata un fulmine, la punizione durissima e la sentenza immediatamente esecutiva in attesa dei ricorsi.
Pugno di ferro. Un colpo di maglio rispetto ai colpi di spugna che hanno lavato gran parte delle porcherie commesse fino a oggi da club, tesserati e tifosi: quando Giampaolo è andato via da Brescia perché non accettava il ricatto della Curva; quando un Felice Evacuo qualunque è stato assediato, minacciato, ‘licenziato’ dai suoi tifosi (quelli del Benevento), condannato e riabilitato dalla sua società solo dopo un video-messaggio di scuse, perché aveva osato salutare la tifoseria rivale; quando a Genova i tifosi del ‘Grifone' imposero lo stop a una partita e pretesero che i calciatori rendessero loro le magliette; quando la parola d'ordine è derubricare a goliardia la violenza verbale della solita minoranza nota a tutti, quella che fischia ‘Caruso' di Dalla, inneggia al Vesuvio oppure insulta Pessotto e il suo dramma interiore; quando alcuni personaggi invischiati in quel pasticciaccio brutto di Calciopoli, Calcioscommesse oggi ce li ritroviamo di fronte prescritti o parzialmente riabilitati da quel porto delle nebbie che è divenuto il Tnas. Là dove si perde tutto e le squalifiche finiscono nell'oblio. Quando… già ma quando finirà quest'operetta da 3 soldi?