No manto erboso, no party. Meglio non giocare in un San Paolo così
"Buona la prima al San Paolo. Grande vittoria, spettacolo in campo e colpo d'occhio da brividi." Ah no, questa è un'altra storia. Belle parole che non si addicono alla partita vista ieri sera a Fuorigrotta che, sì ha regalato i 3 punti al Napoli, ma non è stato un bel match. Anzi, non è stata neanche una partita di calcio ma, come tutti hanno affermato, è stata una partita di beach soccer. Sabbia, terreno e ancora sabbia. I giocatori alzavano interno a se' nubi di polvere misti a terriccio. Un'indecenza. Come se la debuttante si presentasse al gran galà con un vestito di cenci, così il San Paolo si è presentato alla prima di campionato in casa del tutto impreparato, denudato. Per colpa di quel fungo/virus maledetto che si è divorato mezzo manto erboso. Che peccato. Ma se tutti sapevano, perché non si è fatto qualcosa prima? Perché non si è adottata una cura più invasiva?
Il campo del San Paolo ieri sera? Non è responsabilità del Sindaco, ma del Napoli. Il problema del campo è un virus che è entrato nel terreno e che con le alte temperature ha creato una situazione come quella che si è vista ieri. Sono cose che capitano."
E no, caro Presidente. Ammesso e non concesso che siano "cose che capitano", sono cose che non devono capitare. Il campo era al limite della praticabilità. E passi l'assenza forzata di spettacolo o la brutta immagine che è stata regalata al mondo del San Paolo e del calcio italiano (due dati sui quali ieri sera, durante la diretta della partita, è stato più volte posto l'accento), si deve sottolineare, anche, la pericolosità di un terreno di gioco in simili condizioni. Se uno dei gioielli in campo si fosse fatto male, chi avrebbe fatto harakiri? Il "reo" Presidentiismo?!
Tifosi e giocatori nel mezzo – Ad avere la peggio in queste situazioni sono spesso i tifosi. I fans che, dopo mesi di astinenza da brividi goliardici, ieri chiedevano solo di potersi godere una degna e sana partita nella propria "casa", gioendo dei tocchi di fino di Hamisk e delle perle del Matador, ed invece si sono dovuti accontentare di quello che "passava il convento". Eppure nessuno si preoccupa di "ripagarli" di quanto hanno perso, perché loro pagano per vedere i propri beniamini dal vivo, ma vederli sul quel campo da gioco equivale a vederli giocare su di una gamba sola. Come ha affermato lo stesso allenatore del Napoli Walter Mazzarri: "è uno spettacolo brutto ed è anche rischioso per i giocatori". Allora meglio non giocarci proprio, altrimenti si corre il rischio di avere calciatori azzoppati per davvero.
"Tra un mese il San Paolo sarà perfetto" ha dichiarato De Laurentiss. Quindi, presumibilmente per Napoli-Udinese del 7 ottobre. Cari tifosi, c'è ben poco da aggiungere, tenete duro ed incrociate le dita. E mentre Mazzarri allenerà i suoi sulla spiaggia di Varcaturo, adesso anche voi siete preparati: la prossima volta che andate al San Paolo portatevi dietro secchiello e paletta (!).