“No, grazie”: il gran rifiuto di Julian Nagelsmann alla panchina del Real Madrid
Rifiutare il Real Madrid pluricampione d'Europa, per prendere il posto di Zinedine Zidane che, a sorpresa, ha annunciato l'addio alle merengues all'indomani dell'ultima Champions League, per permettere a chi verrà di organizzare al meglio l'intera preparazione e il mercato estivo in vista della prossima stagione. Una follia? Sì. Che ha commesso Julian Nagelsmann, giovane tecnico emergente della Bundesliga, oggi (e anche domani) alla guida del piccolo Hoffenheim.
A svelare il retroscena che rasenta l'impossibile, è stata la Bild che avrebbe confermato il ‘gran rifiuto' verso Florentino Perez che aveva mandato emissari in Germania proprio a valutare la volontà dell'allenatore tedesco per intraprendere una nuova avventura a cavallo del club più titolato e vincente dell'ultimo ventennio.
Ripetere la scommessa Zizou. Nella testa del patron del Real c'era l'idea di continuare a dare scacco matto ai grandi allenatori. Dopo la scommessa vincente di Zidane che aveva prelevato il posto lasciato vacante da Ancelotti, come semplice traghettatore per poi trasformarsi in un validissimo condottiero, Florentino Perez ha provato a replicare. Cercando in giro per l'Eruopa e individuando nel trentenne Nagelsmann il nuovo elemento a sorpresa.
Dopo Bayern e Borussia, tocca al Real. Ma a quanto si è appreso, il tecnico dell'Hoffenheim ha rispedito al mittente la proposta che chiunque altro avrebbe accettato a occhi chiusi e che la maggior parte dei colleghi può solamente sognare. Ma Julian Nagelsmann non è nuovo ad andare avanti sulla propria strada senza guardare in faccia nessuno. Le cronache raccontano, infatti che prima del Real toccò al Bayern Monaco e al Borussia Dortmund.
Debito di riconoscenza. Julian Nagelsmann resterà dunque alla guida del piccolo Hoffenheim con cui si cimenterà in Champions League. Un cammino che il tecnico ha sposato con il club tempo fa, nel 2016, quando non era ancora conosciuto, e per cui ha firmato fino al 2021. Nulla sembra aver scalfito la volontà di onorare il contratto in essere, nemmeno la possibilità di potersi sedere sulla panchina più ambita. Sconfessando in parte anche se stesso ("Mi chiamasse il Real un giorno, di certo chiederei di poter andare).
In Champions, da avversari. Così, Nagelsmann ha fatto ciò che nessuno si sarebbe potuto immaginare: rifiutare l'occasione di allenare Bale, Cristiano Ronaldo e le altre stelle nel massimo club continentale. Magari il Real Madrid lo incontrerà, ma da avversario. Poi, in futuro, si vedrà.