“Niente Var in Champions League”, ecco perché l’Uefa boccia la moviola in campo
I tempi per l'utilizzo della Var in Champions League non sono ancora maturi. L'utilizzo della tecnologia in campo in sempre più tornei del Vecchio continente, e in occasione degli ultimi Mondiali di Russia, non ha contribuito a far cambiare idea al presidente dell'Uefa Aleksander Ceferin. Quest'ultimo non ha perso tempo a smentire anche le voci dei giorni scorsi relative al possibile utilizzo della moviola in campo, a partire dai quarti di finale della Champions League dell'edizione che prenderà il via con i sorteggi giovedì 30 agosto.
La Var dai quarti di finale della Champions 2018-2019, Ceferin smentisce
Secondo il tabloid "The Times", il massimo organo calcistico continentale stava pensando all'introduzione della Var già a partire dai quarti di finale della Champions League 2018-2019. Una possibilità smentita dal numero uno dell'Uefa Ceferin in un'intervista al quotidiano sloveno Ekipa: "La Var dai quarti? Non so da dove arrivi questa ipotesi. Non ne abbiamo parlato. Non sono convinto del Var. Ci sono delle cose che non sono chiare".
Perché l'Uefa non vuole la Var in Champions League
Perché l'Uefa non vuole introdurre la Var nella Champions League? Ceferin ha spiegato i motivi che spingono i vertici del calcio europeo a tentennare di fronte al possibile utilizzo della moviola in campo nella prestigiosa competizione continentale: "Chi decide se vedere la Var? L'arbitro davanti al video o quello principale? La gente non lo capisce e nemmeno i giornalisti. Che cosa vedono gli arbitri e che cosa no? Le cose non sono chiare, però sappiamo che un giorno sarà necessario utilizzarla".
Ceferin e il retroscena sulla Var ai Mondiali 2018 in Russia
Tutti dubbi che Ceferin ha palesato anche al nuovo designatore arbitrale Uefa Roberto Rosetti che ha raccolto l'eredità di Collina. Quello che è certo per il presidente è che anche in occasione dei Mondiali non è stato tutto rose e fiori con la Var. A tal proposito non manca un retroscena: "L'ho detto a Roberto Rosetti (ovvero il nuovo designatore Uefa, ndr): quando saremo preparati. Dobbiamo scegliere la tecnologia, gli arbitri…perché giochiamo in tutta Europa, non è solo un torneo. E abbiamo bisogno di un regolamento. Gli assistenti ai Mondiali non facevano nulla, si limitavano ad aspettare. Un arbitro mi ha detto: ‘quando c'era una situazione al limite, mettevo il dito in un orecchio e mi lasciavano tutti in pace'. Guardate il caso della Serbia, alla quale non hanno concesso un rigore chiarissimo contro la Svizzera mentre ad altre squadre sì per molto meno".