video suggerito
video suggerito

Nicchi: “Gli arbitri non vanno maltrattati”

Il capo dell’Aia censura gli episodi accaduti a Torino dopo Juve-Genoa. Attesa per le decisioni del Giudice Sportivo per l’atteggiamento di Conte, alcuni calciatori e le parole di Marotta sulla designazione arbitrale sbagliata.
A cura di Maurizio De Santis
107 CONDIVISIONI

la rabbia di conte contro guida

"Mi ha detto che non se l’è sentita. E’ una vergogna", riferisce Conte quando cita l'arbitro Guida dopo Juve-Genoa. "Per me il tocco è involontario, non mi sento di concedere un rigore così", è la precisazione lasciata trapelare dal direttore di gara dopo l'aggressione (verbale) e l'attacco frontale rivoltogli dal tecnico e dalla Juventus. Benzina sul fuoco le parole dell'ad bianconero, Marotta: "Guida è napoletano, non può dirigere la Juve. La designazione è sbagliata". La tensione è altissima, al muro contro muro il club c'è arrivato ancora una volta e a giudicare dalle repliche che arrivano dai vertici dell'Aia la sensazione è che il Giudice Sportivo usi il pugno di ferro su Conte e qualche giocatore, mentre per Marotta potrebbe aprirsi la strada del deferimento.

Nicchi stizzito. "Gli arbitri di porta hanno ancora bisogno di sperimentazione, ma la classe arbitrale oggi come mai è limpida, libera e trasparente – ha spiegato il capo dell'Aia -. A differenza di chi un po' troppo velocemente muove critiche, noi ancora non ce la sentiamo di dire se è un errore o meno. Ho coinvolto il settore tecnico, Fifa e Uefa per valutare bene. Anche se Romeo avesse detto a Guida che era rigore, decide l'arbitro. Hanno fatto una valutazione, fra pochi giorni potrebbe essere definita giusta o sbagliata". poi, una severa censura dell'atteggiamento avuto dal tecnico e da alcuni calciatori a fine match. "Non è stato un bel week end, siamo abbastanza tristi perché non ci meritiamo queste critiche: gli arbitri hanno bisogno di essere aiutati, incoraggiati e non come spesso capita maltrattati. Nei campi di periferia – ha concluso – le critiche diventano aggressioni vere, non si può accettare. Quando faremo parlare gli arbitri? Appena qualcuno smetterà di parlare".

Lo stop di Abete. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Federale, Abete: "Occorre diventare più professionali sul versante dei comportamenti, soprattutto da parte dei dirigenti. Non possiamo immaginare un tifo più educato se tutti noi non diamo un buon esempio. E' una cattiva abitudine italiana, ce l'abbiamo solo noi. A livello internazionale sarebbe ancora più grave, non sarebbe accettabile. Tra l'altro, si tratta di situazioni che non producono alcun effetto, gli arbitri hanno autonomia di indipendenza, la Federazione tutela a 360 gradi, per cui qualsiasi forma di protesta non crea alcun effetto. Sono atteggiamenti, da chiunque vengano messe in essere, che non sortiscono alcun effetto. Complotto contro la Juve? Siamo fuori dal mondo".

107 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views