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Neymar nega il saluto e la maglia a Ralston, il difensore del Celtic

Chi è Anthony Ralston. Difenso scozzese, terzino destro di ruolo, ha 18 anni e guadagna in un anno (stipendio da circa 70 mila euro) anche meno di quel che il brasiliano incassa in un giorno. Nella sfida di Champions ha marcato duro O Ney. “Lui è forte ma non avevo paura e ho giocato dando il massimo. Non mi ha stretto la mano? Pazienza, dormirò lo stesso…”
A cura di Maurizio De Santis
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Chi è Anthony Ralston. Difensore scozzese ha quasi 18 anni (li compirà il prossimo 26 novembre) ed è il terzino destro del Celtic che in Champions ha giocato contro Neymar senza timore reverenziale. Ha provato a marcarlo senza dargli tregua, gli ha fatto sentire il fiato sul collo, non ha lesinato contrasti né s'è lasciato intimidire dalle finte da funambolo del brasiliano.

Sulla carta non c'è confronto. Da un lato il ragazzino che ha da poco firmato un contratto da professionista e guadagna in un anno (stipendio da circa 70 mila euro, secondo una stima approssimativa) quel che il brasiliano incassa in un giorno… apre gli occhi e ha già 80 mila euro in banca (30 milioni netti a stagione), dall'altro il protagonista del trasferimento del secolo (l'affare da 600 milioni di euro). Da un lato quel ragazzo dai modi un po' rudi – la scuola scozzese non bada a fronzoli e ‘colpisce tutto ciò che si muove a pelo d'erba… se è la palla, meglio' come raccomandava paròn Rocco – dall'altro il campione strapagato che reagisce male dinanzi a tanta baldanza.

Negate stretta di mano e maglia. L'atteggiamento antisportivo e un po' da sbruffone di O Ney non è sfuggito alla telecamere: prima ha irriso l'avversario mostrandogli con la mano il numero 3 (in quel momento il Paris Saint-Germain era in vantaggio per 3-0 – la gara finirà 0-5), poi a a fine match oltre a rifiutare lo scambio della maglia gli ha negato anche la stretta di mano bofonchiando qualcosa. Quando Ralston gli è andato incontro prima ha sorriso, continuando a schernirlo, poi ha messo la mano davanti alla bocca. Nel frattempo l'intervento di Verratti – che ha fatto da paciere – ha calato il sipario su quell'imbarazzante scenetta.

Il fatto che Neymar non mi abbia stretto la mano – ha ammesso il difensore scozzese a fine match – non è un problema. Ognuno è diverso, non m'importa e certo questa cosa non m'impedirà di dormire… Sapevo di fronte a chi mi trovavo, lui è un calciatore forte ma non avevo paura e ho giocato dando il massimo. Non l'ho messo su un piedistallo e ho lottato contro di lui. In fondo, è un calciatore come un altro…

O Ney simula, Ralston sorride. Era proprio necessario comportarsi in quel modo con un ragazzino di 18 anni che dà tutto sé stesso in una gara così importante? Cosa avrebbe dovuto fare, Ralston, lasciarlo passare? Avrebbe dovuto scansarsi solo perché Neymar guadagna tanti soldi ed è un campione mentre lui solo un giovane che arriva dalle under? Invece, no: ha giocato alla sua maniera e – ma è questione culturale – gli è scappato anche un mezzo sorriso quando ha visto che l'arbitro mostrava il cartellino giallo al brasiliano per simulazione.

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