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Neto incontra l’agente che gli salvò la vita: “Sei un guerriero di Dio”

Marlon Lengua è il poliziotto colombiano che prestò soccorso al difensore gravemente ferito. “Non sono un eroe, ho fatto solo il mio dovere”. Fino a qualche giorno fa Neto nulla ricordava dell’incidente ma raccontò di averlo sognato. Suo fratello, Leonardo Zampier, ha pubblicato su Facebook un messaggio e una foto per ringraziare tutti del grande sostegno ricevuto.
A cura di Maurizio De Santis
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La storia di Neto, il difensore della Chapecoense sopravvissuto al disastro aereo, ha commosso il Brasile e il mondo intero. Gravemente ferito, salvo per miracolo, al risveglio dal coma farmacologico nulla ricordava di quanto accaduto e chiese ai dottori quale fosse l'esito della finale che il club avrebbe dovuto giocare a Medellin contro l'Atletico Nacional.

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Le ferite sul corpo, ritrovarsi in quel letto d'ospedale lo hanno aiutato poco alla volta a riacquistare la memoria dopo lo shock fortissimo: i medici, inizialmente restii nel metterlo al corrente dell'accaduto, dinanzi alle domande del calciatore (perché sono ferito così? cosa è successo?) gli spiegarono ogni cosa.

Per Neto fu come riavvolgere il nastro e riannodare la sequenza videoclip che s'era interrotta bruscamente per la tragedia. Fu allora che raccontò di aver sognato lo schianto qualche giorno prima della partenza. A poche settimane dalla sciagura le sue condizioni di salute sono migliorate: è fuori pericolo e anche se la guarigione sarà lunga poco importa perché è ancora vivo. A salvarlo tra le macerie del velivolo precipitato nei pressi di Medellin fu Marlon Lengua, un poliziotto colombiano che si accorse di lui e richiamò l'attenzione dei soccorsi: respirava, aveva bisogno d'aiuto. Per lui c'era ancora una possibilità.

"Neto è un guerriero, un guerriero di Dio. Ha combattuto per la sua vita per più di 10 ore". Oggi l'agente gli ha reso visita in ospedale. Il fratello di Neto, Leonardo Zampier, ha postato sul suo profilo Facebook una foto – la prima immagine pubblica di Neto dopo l'incidente – per ringraziare Lengua.

Dio è amore. E l'amore è nell'aiuto che tutti voi, da ogni parte del mondo, ci avete dato, siano con le vostre azioni, sia con le vostre preghiere. Qui vanno i miei ringraziamenti a Dio e a questi angeli custodi che si sono presi cura così bene di mio fratello in Colombia. La nostra famiglia sarà eternamente grata a tutti voi soccorritori, medici, infermieri, volontari, polizia. Non voglio dimenticare nessuno per paura di essere ingiusto ma un grazie speciale va all'agente Marlon Lengua per la sua insistenza, la sua attenzione. Non fosse stato per lui oggi non saremmo qui. Grazie Colombia!!! Grazie Brasile!!! Grazie mondo!!!

Con un altro post su Facebook il poliziotto Marlon Lengua aveva ringraziato tutti coloro che ne avevano fatto un eroe per aver salvato la vita al calciatore: "Ma non mi sento un eroe, ho solo fatto il mio dovere – ha scritto nel messaggio pubblicato sul Social Netowrk -. Sono felicissimo per tutti i sopravvissuti, e congratulazioni speciali a Neto, un guerriero di Dio".

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