Nessuno vuole giocare con l’Iran e Queiroz si arrabbia
Nella storia lo sport e la politica si sono molto spesso intrecciati, basta guardare indietro e si trovano momenti importanti in cui una partita di calcio o di basket avevano in palio l’orgoglio di un popolo intero non solo per motivi sportivi, ma soprattutto per grosse questione politiche. Vive oggi una situazione particolarmente complicata l’Iran, che all’ultimo minuto ha visto cancellate due delle tre amichevoli pre-Mondiali. E di questo si è arrabbiato tantissimo Carlos Queiroz, generalmente un uomo molto pacato, che da sette anni guida la nazionale iraniana.
Queiroz è stato bravissimo in questa sua lunghissima gestione. L’Iran è cresciuto in questi anni e dopo il Mondiale di quattro anni fa ha visto espatriare tanti calciatori, che militano in campionati importanti. Le qualificazioni a Russia 2018 sono state quasi una passeggiata, porta blindata e pochissimi gol incassati. Dopo il Brasile quella iraniana è stata la prima nazionale qualificata sul campo. La dea bendata non è stata benevola con l’Iran che è finito nel Gruppo B con Marocco, Spagna e Portogallo, due delle squadre più forti in assoluto. Qualificarsi per gli ottavi è quasi impossibile, ma Queiroz e i suoi vogliono fare bella figura e si stanno preparando per il Mondiale, ma non riescono a giocare amichevoli.
Negli ultimi giorni sono state infatti annullate due partite. La prima è stata cancellata pochi giorni fa. A Istanbul l’Iran doveva affrontare la Grecia, che si è tirata indietro per via delle millenarie tensioni con la Turchia. Poi è stata cancellata la partita con il Kosovo che dopo aver dato l’ok ha deciso di non presentarsi. Adesso l’Iran dovrebbe giocare con Lituania e Turkmenistan, dopo aver giocato solo con la Turchia B. Queiroz, al terzo Mondiale consecutivo, sta cercando di preparare i suoi ragazzi, ma non riesce a scendere in campo a causa di tutti questi rifiuti e pubblicamente si è lamentato come ha riportato l’agenzia di stampa Mehr: “Ci criticano tanto, ma chi lo fa dovrebbe sapere che nessuno vuole giocare contro di noi. L’Iran ha dei problemi”.