Nell’ottava giornata, la Serie A ritrova il gol e l’Udinese il primo posto solitario in classifica
Quattro doppiette e una tripletta per un totale di 27 reti. La Serie A ha fatto il pieno dopo un turno di pausa forzata con la serie di 0-0 quasi infinita nella 7a giornata. Oggi, se una settimana fa tutti decantavano il crollo di un torneo dove non si segnava più, molti si ricredono, non noi che avevamo già detto quanto l'allarme fosse esagerato. Più che parlare di una Serie A senza gol, si deve parlare di una Serie A senza un vero leader, sia per quanto riguardi i club, sia per ciò che concerne i singoli calciatori. Ogni domenica si assiste a ribaltamenti di fronte, nuovi giocatori che vanno a segno, altri che improvvisamente non trovano più la porta o altri ancora che non l'hanno ancora trovata da inizio stagione. Una Serie A per alcuni versi meno appariscente e quindi meno entusiasmante di altri anni, di certo però, un campionato che restando nell'incertezza permette che possa accadere di tutto, di giornata in giornata, nel bene e nel male.
Dallo 0-0 di Cagliari ai fuochi d'artificio di Lecce
Solamente a Cagliari è resistito lo zero a zero, con Agazzi e de Sanctis che non hanno subito gol, per il resto delle altre 9 gare in programma, nessun altro shot-out con il clou che è andato in scena domenica a mezzogiorno sul campo del Lecce. Contro i rossoneri, si è assistiti alla partita con lil più alto numero di gol, 7, dopo l'abbuffata degli anticipi al sabato dove sia in Fiorentina-Catania che in Juventus-Genoa si era segnato con una media di quattro gol ad incontro. Media leggermente calata con il proseguo delle gare e che alla fine si è assestata su un comunque ottimo 2,7 reti ogni 90 minuti che mantiene la media stagionale sempre interessante. Ma più che i gol (e i risultati a volte a sorpresa), il filo conduttore dell'ottava giornata di campionato è stato caratterizzato da ben quattro doppiette e una tripletta. A segno due volte nei rispettivi incontri sono andati il fiorentino Jovetic sabato pomeriggio, al quale ha risposto il bianconero Matri alle 20.45. Domenica, ancora due gol per Moralez, il folletto dell'Atalanta vincente a Parma e Di Natale nel 3-0 dell'Udinese sul Novara. Poi, Kevin Prince Boateng, capace di segnare addirittura tre gol in poco meno di venti minuti (5′, 11′ e 19′ del secondo tempo) cambiando le sorti del match Lecce-Milan finito 3-4 dopo che i rossoneri si erano ritrovati in svantaggio 3-0.
Max Allegri, l'uomo delle rimonte
Proprio la gara al Via del Mare di lecce è stata la più entusiasmante e divertente dell'intera giornata, una giornata che aveva maledettamente necessità di trovare nel gesto agonistico e sportivo, un senso dopo la tragica notizia della morte di Marco Simoncelli, grandissimo tifoso rossonero, avvenuta un paio d'ore prima del lunch-macth. Quella della squadra di Allegri non è stata una semplice rimonta, ma "la" rimonta per antonomasia riuscendo a sovvertire qualsiasi pronostico volesse il Milan almeno ancora in partita a metà ripresa dopo aver chiuso i primi 45 minuti 3-0, grazie ad un Lecce perfetto e spietato e agli uomini di Allegri inguardabili in difesa. Tante sono state le rimonte, nell'era Berlusconi come in Fiorentina-Milan del 1990 in campionato, e in Samp-Milan del '98 in Coppa Italia, o nello storico derby Milan-Inter del 2004 passato alla storia come il "derby della rimonta", i rossoneri ribaltarono il risultato da 2-0 a 2-3, sempre nella ripresa. Nel 2007 a San Siro con il Brescia il Milan andò addirittura oltre: sotto 0-2 all'intervallo, nel secondo tempo si scatenò vincendo per 4-2. Nel 2003, contro l'Atalanta a San Siro ci fu un'altra storica rimonta ma non arrivò la vittoria: sotto di 1-3 al 45′, i rossoneri nella ripresa riuscirono ad agguantare il definitivo pareggio per 3-3. Ma quella di Lecce ricorda da vicino soprattutto un'altra rimonta ‘storica'. Era il 13 settembre 1992 e si giocava Pescara-Milan, con in campo l'attuale tecnico dei rossoneri, Massimiliano Allegri che aprì addirittura le marcature per i suoi dopo soli 60 secondi di gioco. Il Milan prima riuscì a pareggiare con Maldini al 3′ per poi passare in vantaggio con Lentini al 6′. Da quel momento i padroni di casa si scatenarono e grazie a due autoreti di capitan Franco Baresi e alla rete di Massara si portano ad avere addirittura due gol di vantaggio 4-2. La reazione dei campioni, però, fu veemente e di carattere. Ci pensò Marco Van Basten a risolvere i problemi con una tripletta (37′, 39′ e 73′), chiudendo il risultato su un incredibile 4-5!
Di Natale mette tutti in fila
Per ciò che riguarda i goleador, ecco che per una volta sono tornati a segnare coloro che dovrebbero lottare fino alla fine per la classifica marcatori fino ad oggi ‘gestita' dalle novità Palacio e Giovinco. Eccoli, dunque, in tutta la loro dirompente potenza – anche se in ritardo – i Di Natale e i Matri che tengono alto l'onore dei bomber che da tempo calcano i campi di serie A, in attesa che arrivi il resto dell'armata del gol con i vari Pazzini, Ibrahimovic, Klose, Di Vaio. Non a caso, Antonio Di Natale ha riconquistato ciò che è suo da due anni a questa parte: il primo posto nel podio della classifica cannonieri. Troppe sette partite disputate senza esserne leader e così il bomber dell'Udinese capolista solitaria ha deciso con una doppietta di riprendersi il suo legittimo posto, approfittando di un turno sotto tono dell'argentino Palacio e della Formica Atomica Giovinco. Ma ciò che più caratterizza l'attuale momento del calcio italiano è comunque, la facilità dell'andare al gol di moltissimi giocatori, spesso non attaccanti di ruolo. Se ha fatto clamore la tripletta di Boateng – che punta di certo non è – è utile ricordare che l'Inter ha sfatato il tabù di San Siro con Thiago Motta, la Lazio ha vinto a Bologna su autorete e gol di Lulic, che Marchisio resta l'attuale capocannoniere bianconero, Conti quello del Cagliari, Lodi a Catania, mentre Campagnaro a Napoli è già a 2 reti, così come Cambiasso nell'Inter.
Udinese e Atalanta, piacevoli conferme
Infine, uno sguardo alla classifica che vede meritatamente l'Udinese che approfitta di tutti i litiganti e si porta capolista solitaria a quota 15, davanti alla Lazio e alla Juventus ridimensionata dopo il pareggio (secondo consecutivo) casalingo con il Genoa. Sorprendente ancora una volta l'Atalanta di Colantuono: senza i sei punti di penalizzazione, e grazie alla vittoria esterna a Parma, i nerazzurri sarebbero secondi, a quota 14 a pari merito con la Lazio. Una classifica comunque cortissima, dove i distacchi da una all'altra squadra sono semplicemente di una lunghezza, ampiamente recuperabile con la vittoria che vale tre punti e che permetterebbe – già nel turno infrasettimanale – con un successo, di riscrivere ‘ex novo' la graduatoria. L'Inter, intanto, per la prima volta da inizio stagione non ha la difesa più perforata del campionato, primato che è stato ‘conquistato' dal neopromosso Novara con 15 reti subite, mentre l'attacco più prolifico diventa quello rossonero a quota 12 reti all'attivo. Resiste l'imbattibilità dell'Udinese e della Juventus, quella casalinga del Cagliari che ha fermato al Sant'Elia sullo 0-0 il Napoli, scivolato al quinto posto e in trasferta della Lazio, vincente a Bologna.