Nel segno di Ibrahimovic, Del Piero e Cavani. Ma il Napoli non sorride
Poteva essere una giornata difficile per le due prime della classe e invece si è trasformato nell'ennesimo weekend di successi e vittorie per Milan e Juventus. Non contro due avversarie qualunque, visto che i rossoneri a San Siro di misura (e in rimonta) hanno battuto la Roma 2-1 e la Juventus ha sistemato nel proprio stadio la miglior Inter dell'anno con un perentorio 2-0. Ancora una prova a distanza, conclusasi in parità ma che torna a vantaggio soprattutto del Milan che mantiene un rassicurante +4 che può permettergli di pensare con ancora più convinzione al doppio impegno di Champions League, nel quarto di finale contro il Barcellona. Ma è stata una giornata importante anche per la corsa verso l'Europa del prossimo anno perchè la Lazio di Reja ha messo in fila tutte le altre dirette pretendenti, Napoli e Udinese in primis, con Inter e Roma che ufficialmente rinunciano ai sogni di gloria da terzo posto.
Lazio terza forza in campionato – Proprio la gara che vedeva opposti i capitolini al Cagliari ha permesso un allungo importante delle ‘aquile' che da questo pomeriggio possono vantare un +3 a difesa dei preliminari di Champions. Gol partita di Diakitè che vale un successo pesantissimo perchè maturato nella sofferenza e nella sostanza della capitalizzazione di un risultato che sta confermando ciò che si era intravisto già ad inizio stagione e cioè che questa Lazio, al di là dell'involuzione di metà campionato, è una squadra all'altezza delle migliori.
Mancava l'uomo in più, il leader carismatico e qualitativo che spesso ha fatto la differenza, Mirolasv Klose eppure non è sfuggita la vittoria, grazie allo spunto di Diakitè un difensore che non ha nel suo dna il gol. Ma è anche questo un segnale che indica Lazio come terza forza della stagione.
Soprattutto dopo il pareggio dell'Udinese a Palermo 1-1, in difficoltà per quasi l'intero incontro al Barbera e salvata da Torje, e del 2-2 tra Napoli e Catania gara dai mille volti che ha visto gli uomini di Mazzarri prima godere di un doppio vantaggio rassicurante, per poi vedere gli etnei di Montella riemergere e strappare un punto che permette ai siciliani di restare nell'elite della classifica.
Ibra-supremacy – Tornando alle prime due della classe, la gara del Milan ha dimostrato ancora una volta quanto i rossoneri siano Ibra-dipendenti, nel bene e nel male. Nel bene perchè lo svedese in Italia fa la differenza ovunque giochi o abbia giocato.
I numeri – e i gol – lo dimostrano ogni domenica. Nel male perchè se Ibrahimovic incappa in una giornata no (vedasi la semifinale di Torino contro la Juventus, anche perchè influenzato), il Milan subisce il contraccolpo dimostrando di non avere altre alternative all'altezza della situazione. Due facce di una stessa medaglia che dovrà brillare oltre ogni modo contro il Barcellona mercoledì sera in Champions, senza poter contare in difesa sul suo uomo migliore in assoluto, Thiago Silva rischiato da Allegri e infortunatosi nei primi minuti di un match che – forse – poteva anche risparmiarsi di giocare viste le condizioni fisiche non eccezionali.
Un problema enorme per il reparto arretrato del Milan che dovrà affrontare il Messi dei record probabilmente anche senza Alessandro Nesta da tempo a metà servizio. E contro la migliore squadra al mondo in questo momento è un dazio forse troppo alto da pagare.
Se nel Milan, Ibra fa la differenza, nella Juventus il ‘fenomeno vero' è sempre e solo lui, Alex Del Piero. Nel suo ultimo Juventus-Inter della carriera il sigillo di Del Piero sul 2-0 finale è stata la firma con cui la squadra di Conte ha regolato la migliore Inter della stagione. Un risultato ‘pesante' ma che ha dimostrato ancora una volta quanto i bianconeri siano lontani dall'abbandonare i sogni di scudetto, rilanciati anche dalla finale di Coppa Italia ottenuta proprio dallo ‘scalpo' del Milan.
Del Piero anche in quell'occasione, aveva segnato nel suo ultimo Juventus-Milan ed è pronto a chiudere la sua splendida avventura juventina giocandosi la Coppa con il Napoli e provando almeno a regalare il prima possibile alla Juve un rientro da protagonista in Europa del prossimo anno se non tentare di riacciuffare il Milan e giocarsi il tricolore. Fatto sta, che con la vittoria sull'Inter, il vantaggio rossonero è rimasto immutato e i giochi sono ancora aperti, sperando nelle ‘tossine' di Champions che potrebbero far perdere al Milan lucidità psicofisica che ingolferebbe le ultime giornate di campionato.
Detto delle tre squadre vittoriose di giornata, resta il commento nei confronti delle due massime delusioni, l'Udinese e il Napoli. Se i friulani sembrano oramai appannati e verso un ridimensionamento ‘fisiologico' che si sta palesando da circa un mese a questa parte (6 punti con tre pareggi, una vittoria e una sconfitta nelle ultime 5 gare), chi ha sorpreso in modo negativo è il Napoli di Mazzarri che ha dato la sensazione di sbagliare ancora una volta il ‘salto' di qualità dimostrando di poter giocarsi obiettivi importantissimi fino alla fine. Dopo le sei vittorie consecutive che hanno rilanciato i partenopei nelle prime posizioni, il doppio pareggio con Udinese e Catania sembra aver piegato le ginocchia ad una squadra da inizio stagione sempre in rincorsa e ora ancora a 3 punti dal terzo posto.
Soprattutto come è maturato il 2-2 del San Paolo col Catania deve far riflettere Mazzarri sulle attuali e reali forze psicofisiche di un gruppo che ha pagato, anche se solamente in modo inconscio, l'incredibile uscita in Champions nella ‘Caporetto' di Stamford Bridge. Se Cavani resta il condottiero di questo Napoli, il Napoli oggi è poca cosa e la doppia rimonta del sempre più eccellente Catania di Vincenzo Montella resta a dimostrazione che così non va. E non dove andare, perchè si rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano, in attesa di una finalissima contro una Juventus super motivata e convinta della propria forza.
In fondo alla classifica, psicodramma del Genoa e della Fiorentina che si annullano a vicenda e che lasciano le due società ai margini della zona retrocessione in una giornata interlocutoria, dove le ultime sette in classifica pareggiano i propri incontri in un triplo incrocio di scontri diretti che lascia tutto come prima. Pareggiano Genoa e Fiorentina 2-2, ma anche Parma e Cesena (2-2), Lecce e Novara (0-0) e il Siena con il Chievo (1-1). Per capire chi sta meglio (o peggio), appuntamento alla prossima settimana.