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Nedved: “Totti non ha mai giocato per una grande squadra come la Juve”

Juve-Roma, botta e risposta. Dopo Marotta e la moglie di Agnelli, Nedved rincara la dose nei confronti di Totti: “Se il capitano della mia squadra dice quello che ha detto Totti alla sesta giornata non so se rimane capitano”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Con la Juventus sarà sempre così, arriveremo sempre secondi. Tanto vale che si facciano un campionato a parte". Come sganciare la bomba atomica. Le parole di Totti, deflagrate nel dopo partita di Juventus-Roma, dopo il gol di Bonucci (viziato dal fuorigioco attivo di Vidal) hanno innescato la reazione a catena. Prima la rabbia dei romanisti, poi quella dell'entourage juventino: Marotta, la moglie di Agnelli e Nedved, membro del cda bianconero. "Lo stimo, è un campione – ha ammesso Pavel nella trasmissione Tiki Taka – ma quelle sue frasi non mi sono piaciute, mi hanno fatto arrabbiare. Lui non è mai arrivato a giocare per una squadra così grande come la Juventus e per questo non capisce cosa vuol dire. Noi abbiamo sempre tutti contro e gli arbitri hanno paura di fischiare a nostro favore. Se il capitano della mia squadra dice quello che ha detto Totti alla sesta giornata non so se rimane capitano". Botta e risposta, a chi le spara più grosse. Cappa e spada, a colpi di sciabola. Anche quando fa riferimento agli episodi di rigore… tutti, a cominciare dal contatto Holebas-Marchisio "Per me è rigore, c’è la spinta. Mentre nessuno ha capito in campo cosa abbia fischiato l'arbitro sul contatto tra Lichtsteiner e Totti. Il fallo su Pogba? Parlare di centimetri mi sembra ridicolo. Rocchi vede che Pogba è sulla linea e decide di fischiare il rigore. Per me è rigore clamoroso"

No alla moviola in campo. "Sono contrario, toglieremmo il bello del calcio – aggiunge Nedved -. Dovrebbe essere regolarizzata nella maniera giusta perché al contrario non sarebbe più calcio".

L'ammenda di 30mila euro alla Juve. La multa è arrivata per lo schiaffo dato da un tifoso a un tesserato della panchina romanista. "In Italia, purtroppo, prevale la cultura di tifare contro l'avversario non a favore della propria. Quando Totti è stato sostituito avrei voluto sentire gli applausi ma nei nostri stadi queste cose è difficile che accadano".

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