‘Ndrangheta, perquisizione a casa di Vincenzo Iaquinta
Proprio in queste ore sono in corso perquisizioni nell’abitazione di Vincenzo Iaquinta, ex calciatore si Udinese e Juventus. Il tutto è figlio di un provvedimento nell’ambito dell’indagine Aemilia della Dda di Bologna, che ha portato nei giorni scorsi anche all’arresto del padre dell’attaccante campione del mondo con la Nazionale italiana allenata da Marcello Lippi nel 2006, Giuseppe. Secondo le fonti investigative oggetto della perquisizione dei carabinieri sarebbe la casa di Quattro Castella comune del Reggiano.
L’inchiesta è stata coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Bologna. Sono ben 117 le persone ritenute responsabili , a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, porto e detenzione illegali di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di capitali di illecita provenienza, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed altro. Una serie di accuse aggravate dall’aver favorito l’attività dell’associazione mafiosa. Che ha visto impegnate anche le procure di Catanzaro e Brescia. Il padre di Vincenzo Iaquinta, è stato coinvolto nell’indagine Aemilia per illeciti negli appalti relativi alla ricostruzione post terremoto in Emilia.
Iaquinta e il ritiro dopo i problemi muscolari
Vincenzo Iaquinta proprio lo scorso 9 ottobre in una lunga intervista al sito Udineseblog, era tornato a parlare del suo ritiro. L'ex centravanti di Udinese e Juve ha deciso di lasciare il calcio giocato in seguito ad una serie di problemi muscolari: "Gino Pozzo mi aveva offerto la possibilità di essere ancora in campo, ma non me la sono sentita di accettare a causa dei problemi muscolari che mi tormentavano. Non ho voluto prendere in giro nessuno, e così ho preferito lasciar perdere. Non mi sarebbe più riuscito giocare ad alti livelli, quindi ho preferito appendere le scarpette al chiodo e pensare alla carriera di allenatore".