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Nazionale, Lotito imbarazzante è ovunque: “Invidiosi. Entro dove voglio!”

Il presidente della Lazio che con la nomina dell’amico Tavecchio è divenuto anche Consigliere federale con delega alle riforme, ha seguito la Nazionale ovunque: in campo, in tribuna, persino negli spogliatoi. Irritando alcuni giocatori.
A cura di Alessio Pediglieri
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Lo avevamo lasciato con la contestazione dei tifosi laziali all'Olimpico che – prima e unica volta in Italia – avevano tappezzato un intero stadio con cartelli che chiedevano al presidente Lotito di andarsene. Una contestazione che era arrivata a livelli mai raggiunti e che sembrava aver segnato la linea di demarcazione dell'avventura capitolina del numero uno biancoceleste. Che invece, ha rilanciato restando fermo sulla propria poltrona e rispondendo a chi lo contestava coi fatti di quest'estate: 30 milioni di euro spesi sul mercato come nessun altro presidente. E il passaggio in Nazionale, dopo aver appoggiato e lavorato dietro le quinte (ma non tanto) per Carlo Tavecchio l'11 agosto eletto nuovo Presidente della FIGC che ha permesso a Lotito una poltrona in Casa Italia, quella di Consigliere federale addetto alle riforme.

L'aiuto a Tavecchio e la nomina di Consigliere con delega alle riforme

Un ruolo importante e che dovrà essere ricoperto con attenzione, professionalità e impegno. Ma questo lo dirà il tempo se Claudio Lotito sarà in grado di aiutare il calcio italiano a compiere il cambiamento che tutti ci auguriamo. Nel frattempo, però, sembra che il suo nuovo ruolo sia solamente diventato il pretesto per potersi mettere in mostra al mondo e farsi un po' di sana pubblicità. E' vero, Lotito in qualità del ruolo che sta ricoprendo non ha nessun divieto che gli imponga di non seguire gli Azzurri sia durante i ritiri di Coverciano che nei match ufficiali ma è pur vero che la sua presenza non è passata di certo inosservata e lui per primo non ha fatto nulla perchè non lo fosse. Fino a diventare immediatamente ‘ingombrante'.

La ragion di Stato di Lotito: ha l'autorità per fare ciò che vuole

Lui si è difeso a ragion di Stato: "Sono un consigliere federale e sono nel comitato di presidenza, ho la delega per proporre riforme dell’assetto normativo, quindi non c’è niente sul piano regolamentare che mi impedisce di stare con la Nazionale: entro dove voglio. Potrebbero farlo anche gli altri 20 consiglieri. E' tutta invidia, Conte di me è soddisfatto e dice che sia una forza della natura. Non capisco cosa vogliono. E’ come se ad Alfano fosse impedito di seguire da vicino le Frecce Tricolori"

Una presenza ingombrante e fastidiosa che irrita alcuni giocatori

Invidia o no, certo è che anche all'interno dell'Universo Italia c'è chi sta storcendo il naso e mal gradisce quella presenza che è pur di chi ha anche un altro ruolo ben definito: presidente di una società calcistica. E così le prime voci arrivano come un sussurro alle orecchie dei giornalisti più vicini alla Nazionale: "Ce lo ritroviamo dappertutto" avrebbero fatto sapere alcuni giocatori che i più informati identificano in Buffon, De Rossi e Chiellini. A detta del vero a ragione: col suo k-way della Nazionale ha fatto sua bella mostra nella rifinitura di inizio gara, ha tenuto banco in tribuna d'onore al San Nicola, si è persino presentato negli spogliatoi per – dice lui – richiedere la maglia di De Vrji per i suoi figlioli. E il tutto solamente in un semplice match amichevole di inizio settembre.

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