Nati con la camicia. Da Kaka a Pirlo, ecco i calciatori che erano già ricchi di famiglia
Non solo il calcio a rendere le loro vite ancora più ricche e lussuose. Infatti, sono tante le storie di calciatori che, già prima di diventare famosi grazie a questo sport, sono nati in famiglie ricchissime e ancora oggi curano i loro affari. Vediamo chi sono.
Il campione del mondo bresciano ex Juve, un imprenditore siderurgico
Andrea Pirlo, ex faro del centrocampo della nazionale italiana, ex Milan e Juventus, oggi centrocampista al New York City in MLS. Ha sottolineato svariate volte il fatto che lui gioca a calcio non per necessità, ma soltanto perché gli piace farlo e perché il calcio è il suo sport preferito. Il denaro per lui infatti, non è mai stato un problema. Con la famiglia possiede un quota della propria azienda siderurgica. Il gruppo Pirlo è composto da una mezza dozzina di aziende tra Flero e Castel Mella, dove inizia la Bassa bresciana. La capogruppo, guidata dal padre Luigi, si chiama Elg steel con ricavi dalla produzione di tubi tondi e quadrati passati dai 41 milioni del 2004 ai 63 del 2010 con un picco di 72 milioni nel 2008 e sempre in crescendo nel corso degli ultimi anni. Nella società fondata dal padre trent'anni fa, Andrea ha una piccola quota attraverso la sua holding personale Ap 10 con un patrimonio che supera i 15 milioni di euro. Non poteva mancare l'azienda vitivinicola, la Pratum Coller sempre nella bassa bresciana.
Il ricco campione brasiliano consacratosi al Milan
Il calciatore brasiliano, attualmente in forza all'Orlando City in MLS, è uno dei rari esempi di calciatori verdeoro che non sia nato in una famiglia povera. L'ex rossonero infatti, al contrario di altri campioni come i vari Ronaldo, Ronaldinho o Neymar, non è cresciuto giocando a pallone per strada, ma il suo talento e la sua classe erano e sono ancora assolutamente indiscutibili. Kakà ha potuto godere degli agi di una famiglia della media borghesia, con un padre ingegnere e una madre professoressa. Così, spesso casa Leite ospitava anche gli altri ragazzi delle giovanili del San Paolo: tutti riuniti per fare merenda, un quadretto che può sembrare all'ordine del giorno in Italia, ma molto raro in Brasile.
La storia bizzarra di una nobile discendenza olandese
Per inciso, il suo nome intero è Johannes “Jan” Vennegoor of Hesselink, ex calciatore olandese, ritiratosi nel 2012, ma con un passato importante fra le fila di Twente, Psv, Celtic e Hull City. Il suo cognome, ha origini ataviche. Nel XVII secolo infatti, due famiglie contadine olandesi decisero d'unire le rispettive casate con un matrimonio, ma fu così difficile stabilire chi, fra i Vennegoor e gli Hesselink, avesse maggior prestigio sociale, che si decise di tramandare alla prole entrambi i cognomi, coniando così una nuova casata, quella dei Vennegoor of Hesselink. Un calciatore nato quindi decisamente con la camicia.
Il goleador del mondiale vinto dalla Germania
E’ stato per qualche tempo il simbolo di quella storica vittoria della Germania ai mondiali del 2014 contro l’Argentina di Messi. Stiamo parlando di Mario Gotze. Un talento che si era un po’ perso nel Bayern Monaco, ma che sta ritrovando sé stesso nel suo ritorno al Borussia Dortmund. Niente calcio di strada, ma scuola in un'academy, giovanili della squadra giallonera, città dove il padre, professore di elettrotecnica, insegna all'università. Secondo quanto detto anche dallo stesso calciatore tedesco, fu proprio il padre ad indirizzarlo ed educarlo secondo i metodi di un tempo. La stima e il rispetto per quel professore apprezzato dai tanti uomini di cultura della Germania, fecero crescere in una situazione più che tranquilla e agiata Mario, che alternava al meglio calcio e studio nel corso di tutta la sua vita.