Nasri, la Uefa triplica la squalifica per doping
L’ex calciatore di Manchester City e Arsenal Samir Nasri è finito in un buco nero da qualche anno e non riesce più a uscirne. La Uefa ha triplicato la sua squalifica per doping, facendo passare da sei a diciotto mesi lo stop del calciatore francese, che solamente il prossimo gennaio potrà tornare a disputare un match da professionista, anche se al momento è sempre senza squadra.
La squalifica per doping di Nasri. Il trequartista, che in questo momento è free agent dopo aver rescisso il contratto con i turchi dell’Antalyaspor lo scorso 31 gennaio, nel mese di febbraio è stato squalificato per doping, era stato scoperto che il giocatore aveva praticato un’auto trasfusione a scopo terapeutico, un’azione non consentita dall’agenzia mondiale antidoping, la WADA. Inizialmente lo stop era di sei mesi, ora la sanzione è stata triplicata. Ma una buona notizia c’è per Nasri, perché la squalifica ha effetto retroattivo e dunque parte dal 1° luglio del 2017 e non dal febbraio del 2018, quando arrivò la prima sentenza. Quindi Nasri non potrà tornare a giocare in autunno, ma potrà farlo dal gennaio del 2019. Dal 1° novembre potrà allenarsi con un club, ammesso che riesca a trovarlo in questi mesi.
Nasri da giovanissimo era un talento puro, in patria fu paragonato nientemeno che a Zidane, l’avvio della sua carriera è stato brillante, ma non è stato costante e non è durato tanto a livelli altissimi, anche se si può dire che il franco-algerino ha avuto comunque una buona carriera. Quattro anni al Marsiglia, poi il passaggio all’Arsenal con cui è cresciuto moltissimo e con cui nella stagione 2010-2011 ha vissuto la sua miglior annata in termini realizzativi (15 gol). Mancini lo porta al Manchester City, con cui vince due Premier; Siviglia e Antalyaspor le altre tappe della sua carriera, in cui si ricordano anche tante intemperanze extra calcistiche che gli sono costati le convocazioni per il Mondiale.