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Napoli-show, Mertens e Jorginho stendono il Nizza

Mertens e Jorginho su rigore firmano il 2-0. Il Napoli manca almeno una decina di occasioni per un successo più largo. E rischia qualcosa in difesa nel primo tempo. Ottima prestazione di Insigne e Callejon. Il Nizza chiude in nove.
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L'esperienza fa la differenza, in una notte di sogni, di speranze, di grandi destinazioni. Mertens apre, Jorginho chiude, Insigne e Callejon dipingono un calcio che è ragione e sentimento, scienza e passione. Sarri stravince la prima sfida europea con Favre, uno dei tecnici più influenti della moderna scuola francese. Il Nizza dovrebbe togliere al Napoli spazio di manovra sulle fasce. Ma il 4-4-1-1 in fase di non possesso si vede poco, le indecisioni contro un 4-3-3 che funziona ormai a memoria invece si notano eccome. Hamsik gode di troppa libertà e la disabitudine al contesto europeo fa il resto.

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Al Napoli, che qualcosa ha rischiato appena ha rallentato nel primo tempo, resta solo il rimpianto per non aver chiuso con un divario nel punteggio più fedele alle differenze viste in campo. E per diventare grandi certe partite vanno sapute chiudere. Il doppio rosso in un minuto a Koziello e Plea trasforma l'ultimo quarto d'ora in esercizio d'accademia.

Il Napoli vicino alla quarta presenza in Champions

Il Napoli centra così la quinta vittoria in nove partite contro avversarie francesi in Europa, anche se nelle doppie sfide a eliminazione diretta, sempre in Coppa Uefa, hanno registrato un solo passaggio del turno, contro il Bordeaux nella stagione 1988/89 ma hanno perso ai rigori contro il Tolosa al primo turno 1986/87 e contro il Paris Saint-Germain al secondo turno 1992/93 (2-0). Il Nizza, alla prima contro una formazione italiana nelle competizioni UEFA, paga un primo tempo decisamente troppo prudente. I rossoneri, che hanno vinto solo una volta in ventuno trasferte europee, si lasciano travolgere dall'onda azzurra nella prima mezz'ora. Il gol di Mertens avvicina così il Napoli alla quarta partecipazione, la seconda consecutiva, alla fase a gironi.

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Il vantaggio di Mertens

Nell'undici di partenza, senza Balotelli, solo Dante e Christophe Jallet hanno esperienze passate in Europa. Il Napoli intravede una possibilità già all'8′ con Hamsik che trova Callejon. Lo spagnolo manca la porta, ma traccia una strada. Gli azzurri esacerbano le debolezze dei rossoneri esaltando i propri punti di forza. Mertens sale con i tempi giusti alle spalle di Dante sul lancio da sinistra, anticipa l'uscita del portiere e al 13′ fa esplodere il San Paolo.

Mertens sfiora il raddoppio

Il Nizza rimane frastornato dal pressing alto degli azzurri, da un moto perpetuo che si infrange su una difesa sempre meno sicura nell'arginare le ondate di un Napoli perfettamente in controllo del gioco e senza nessuna concessione all'attesa. Sono i rossoneri che, invece, si mantengono bassi mentre Mertens squaderna il meglio del suo scintillante repertorio. Improvviso e letale come un taglio di luce, il belga salta due avversari e spara su Cardinale.

Appena il Napoli prova ad amministrare, però rischia. Ghoulam, dopo un paio di buone chiusure lascia a Jallet la possibilità di girarsi e vedere l'inserimento da dietro di Koziello. Le coperture preventive saltano e il gioiellino che interessa Lazio e Milan si ritrova davanti a Reina ma stringe troppo il diagonale.

Saint-Maximin scuote il Nizza

Dopo un leggero timore per Le Marchand, che sul lancio di Insigne per Callejon si scontra con Cardinale e deve farsi medicare, il Nizza torna a spingere sfruttando ancora il corridoio destro. E' lo stesso Le Marchand che ribalta l'azione e libera Saint-Maximin verso un altro diagonale rasoterra impreciso. Gli azzurri non incidono con la stessa naturalezza della prima mezz'ora, quando i francesi faticavano anche a uscire dalla propria metà campo. L'inconsistente contributo di Seri, regista chiamato a dettare i tempi della circolazione di palla, rende più difficile per i francesi ribaltare rapidamente l'azione.

Primo tempo in controllo

Il Napoli intuisce che non può abbassare il ritmo. Le Marchand, al centro degli snodi chiave del primo tempo, appoggia con eccessiva sufficienza, Hamsik ne approfitta per lanciare Insigne. Il suo destro a giro è solo la copia di mille riassunti dei suoi più efficaci e Cardinale corregge in angolo. Gli azzurri chiudono comunque un primo tempo in controllo, con undici tiri a 4 (ma i francesi non prendono mai lo specchio) e 293 passaggi completati contro 189. Hanno corso di più e meglio, gli undici di Sarri, che alla vigilia lasciava presagire la necessità di un rallentamento nell'ultima mezz'ora.

Insigne dispensa calcio al San Paolo

Il calcio, insegnano studiosi e statistici, è sport di anelli deboli, in cui il risultato passa più per il rendimento dei protagonisti meno celebrati. Come ben ha imparato a sue spese il Real Madrid dei Galacticos, dei Ronaldo e dei Pavon, le stelle accendono la fantasia ma sono i "peones" che permettono di evitare le sconfitte. Da questo punto di vista, Sarri ha un gran merito. Ha costruito una squadra in cui il rendimento di tutti si avvicina al massimo possibile, in cui istruzioni semplici e libertà creativa moltiplicano il contributo individuale esaltando il prodotto collettivo.

C'è un'altra regola che, scrivono Chris Anderson e David Sally in "Tutti i numeri del calcio", aumenta le possibilità di vittoria. Effettuare le prime due sostituzioni intorno al 58′ e al 73′. Sarri e Favre la applicano chiamando in campo Zielinski per Hamsik e Boscagli per Sarr.

Troppe occasioni mancate

Mentre gli spazi si aprono, il Napoli affonda. In un match incerto solo per l'imprecisione sotto porta degli azzurri, Mertens continua a brillare di luce propria. Prima costringe Cardinale alla deviazione con Insigne che non arriva in tempo in spaccata sul secondo palo poi manca di poco il raddoppio sull'appoggio a rimorchio dopo una combinazione veloce Allan-Callejon. Proprio per anticipare lo spagnolo, Souquet improvvisa una girata di testa che quasi si trasforma nell'autogol del 2-0, ma Cardinale alza sopra la traversa.

Raddoppia Jorginho, è festa completa

Il raddoppio però è solo rimandato. I movimenti a uscire di Mertens, in appoggio a Insigne, spezzano gli equilibri difensivi dei francesi. Il triangolo, con sontuoso tacco di Lorenzo il Magnifico, prende in mezzo Jallet che interviene scomposto appena dentro l'area per fermare l'inserimento del belga. Jorginho si esibisce in un penalty perfetto, spiazza Cardinale e firma il suo primo gol in una competizione Uefa.

Sarri fa entrare anche Milik per Mertens. Al 79′ sul polacco entra duro Koziello, che viene espulso. A sostenerlo arriva Plea, che però si prende il secondo giallo per proteste e lascia il Nizza in nove. La partita, di fatto, si chiude qui. Il liscio di Milik è un fuoco fatuo, che non oscura la festa per quel che è stato e che potrà essere.

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