Napoli, scoppia la contestazione: città tappezzata di striscioni contro De Laurentiis
Napoli si è risvegliata in un clima decisamente rovente. La cessione di Gonzalo Higuain alla Juventus appare ormai digerita, ma in città molti ormai puntano il dito contro la società ed in particolare contro il presidente Aurelio De Laurentiis. Il patron azzurro è il bersaglio dell'ira dei tifosi, che si sentono traditi più da lui che dal calciatore argentino: del resto, la storia recente è piena di cessioni "eccellenti". Da Fabio Quagliarella (ceduto proprio alla Juventus), ad Ezequiel Lavezzi, passando per Edinson Cavani: i grandi nomi transitati per Napoli sono praticamente andati via, portando enormi profitti nelle casse del club.
Un modus operandi che ai tifosi però proprio non è andata giù. Ed in società sembrano aver "capito" che l'aria si è fatta pesante: De Laurentiis ha disertato le amichevoli successive alla cessione di Higuain, mentre in occasione del match del San Paolo contro il Nizza, nel quale si festeggiavano i novanta anni del club, è rimasto in tribuna. Niente giro di campo, niente passerella: profilo basso e contestazioni ridotte così al lumicino.
Ma in città il morale resta basso: abbonamenti al minimo storico e sfiducia generale nella squadra che, nonostante gli arrivi di Milik, Zielinski, Giaccherini e Tonelli, appare indebolita rispetto ad un anno fa. E così sono comparsi in tutto il centro storico striscioni di contestazione verso il presidente: tra offese e minacce più o meno velate, la contestazione è ormai totale. E contro il Monaco, amichevole di lusso al San Paolo, si preannuncia uno stadio deserto. La stagione del Napoli, insomma, inizia davvero in maniera incandescente: e la sensazione è che il tifo napoletano, stavolta, non abbia intenzione di "perdonare" l'ennesima illustre cessione in casa azzurra. Per di più alla rivale di sempre con la quale, lo scorso anno, si è conteso il titolo di campione d'Italia.