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Napoli, Sarri teme lo scivolone: “Preoccupato, non c’è il clima giusto”

L’allenatore azzurra predica calma: “Guai a sottovalutare la gara, l’Ajax e l’Atlético hanno perso un campionato all’ultimo. Higuain? Dice che sono come suo padre”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Maurizio Sarri predica calma: mancano solo 90 minuti alla fine della stagione, ed il rischio di fallire l'obiettivo secondo posto per il Napoli è altissimo. Il destino degli azzurri, secondi a +2 sulla Roma, è tutto nelle loro mani: una vittoria, al San Paolo contro il già retrocesso Frosinone, vorrebbe dire fase a gironi della prossima Champions League; un pareggio o una sconfitta costringerebbe il Napoli a "tifare" Milan, visto che i rossoneri ospiteranno la Roma. Un arrivo a pari punti premierebbe i giallorossi in virtù degli scontri diretti, e dunque per non rischiare nulla serve la vittoria.

L'euforia dell'ambiente è però considerata pericolosa dal tecnico del Napoli, che ammonisce: guai a sottovalutare il Frosinone. "Sono un po' preoccupato perché il clima attorno alla squadra non è quello giusto", ha spiegato Sarri in conferenza stampa, "la gara non sarà semplice, ma credo che la squadra stia approcciando la partita nella maniera giusta, sebbene possa essere influenzata da una atmosfera che dà per formalità una partita che invece non lo è. Vincere senza soffrire è difficile", ha aggiunto ancora Sarri, "ma abbiamo fatto qualcosa di importante e possiamo fare qualcosa di straordinario. La testa deve rimanere soltanto sul match di domani per trasformare la stagione in straordinaria e andare in Champions League".

Spazio insomma anche alla scaramanzia: "Mi sto toccando sotto", ha aggiunto ridendo, "ma deve passare il messaggio che dobbiamo pensare alla partita". Del resto, l'esperienza insegna: pochi giorni fa l'esempio più palese è arrivato dai Paesi Bassi. "L'Ajax ha perso il titolo ultimo, ci vuole concentrazione", ha sottolineato ancora Sarri, che poi ammette: "Ero l'unico ad un certo punto a dire che la Juventus avrebbe vinto lo scudetto. Sono di un'altra categoria, hanno vinto giustamente. Di fronte a chi vince 26 partite su 27 ci sono pochi rimpianti". E su Higuain è categorico: "Gonzalo mi dice sempre che lo critico e che sono come suo padre: credo gli sia servito da stimolo. Ma i record di Higuain sono dati accessori, valgono soltanto in caso di secondo posto".

 
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