Napoli, Sarri soddisfatto a metà: “Tatticamente perfetti, calo fisico e di lucidità”
L'effetto Manchester si è sentito nella trasferta di Verona. Contro il Chievo il Napoli ha rallentato non riuscendo a superare la compatta e ordinata difesa dei veneti che hanno imposto lo 0-0. Partenopei sempre primi ma con un po' più di timore guardandosi alle spalle: se è vero che l'Inter è scivolata a San Siro sul Torino (solo 1-1), Juventus e Roma hanno vinto mentre si è in attesa della Lazio, stoppata dal maltempo. Una forbice in classifica che si è improvvisamente accorciata e che imporrà agli azzurri di evitare ulteriori passi falsi per non perdere il primato.
Tatticamente perfetti, sotto porta meno
Maurizio Sarri lo sa e lo aveva detto: impossibile vincerle tutte. Ma è pur vero che in certe sfide ti devi imporre per dimostrare che sei superiore alle difficoltà. E il Chievo era più che alla portata degli azzurri che, però, non sono andati più in là dello 0-0: "Non sono arrabbiato, dal punto di vista tattico siamo stati straordinari perché siamo stati sempre corti, non abbiamo concesso mai una ripartenza agli avversari, siamo arrivati a questa ultima partita del ciclo con un minimo di brillantezza in meno.
Mario Rui più che positivo
Era la prima partita del dopo Ghoulam, con un nuovo assetto difensivo da parte del Napoli che ha proposto dal primo minuto il sostituto naturale, l'ex Roma ed Empoli, Mario Rui: "Ha fatto abbastanza bene, negli ultimi 15 mesi ha collezionato tre presenze e quindi dopo 60′ ha cominciato a sentire difficoltà muscolari ed è dovuto uscire, dal punto di vista del palleggio ci fa mancare poco, è sulla profondità che perdiamo un po'".
Calo fisico inevitabile
Le tossine di coppa si sono fatte sentire soprattutto sulla lucidità sotto porta dove Insigne, Callejon e Mertens non hanno trovato la via del gol, malgrado le tante occasioni create e i 21 tiri nello specchio della porta avversaria: "Oggi tutti gli attaccanti hanno faticato nel saltare l'avversario, nel creare situazioni, siamo stati bravi a non concedere spazi alle ripartenze avversarie. La squadra era fisicamente un po' stanca. Dalla sfida col City siamo usciti distrutti fisicamente: da tre mesi non ci alleniamo e giochiamo ogni tre giorni"