Napoli, Sarri provoca De Laurentiis: “Non siamo competitivi al 100%”
Il brutto stop all'esordio sul campo del Sassuolo ha risvegliato dal sogno il Napoli di Sarri. Che predicava in estate un nuovo corso di successo, costruito sul lavoro, la fatica, progetti tattici ferrei e la volontà di dimostrare che il percorso interrotto con Benitez potesse trasformarsi subito in una nuova favola vincente. E invece, in 90 minuti si sono visti – tutti – vecchi difetti e pochissime virtù. Ciò che non ha convinto è stata ancora una volta la difesa ma per l'ex tecnico dell'Empoli il problema resta altrove, a centrocampo e in attesa dell'esordio casalingo di domenica contro la capolista Sampdoria, lancia il sasso nello stagno di De Laurentiis.
Impossibile fallire per la seconda volta di fila eppure la Samp di Walter Zenga fa più paura di quanto dovrebbe. Per ciò che i liguri hanno mostrato al debutto nella ‘manita' rifilata al Carpi ma soprattutto per la pochezza degli azzurri espressa contro il Sassuolo. Al San Paolo servirà tutt'altro spirito soprattutto per non deludere i tifosi che dalla gestione Sarri si attendono grandi cose. E proprio il tecnico del Napoli non è rimasto a guardare, lanciando il sasso che potrebbe scuotere in queste ultime giornate di mercato l'indole del presidente De Laurentiis che di fronte alle provocazioni difficilmente non reagisce.
Un Napoli a metà – "In certe zone di campo siamo competitivi, in altre oggettivamente meno. A centrocampo non siamo tantissimi. Aspettiamo la chiusura del mercato sennò si lavora con questi ragazzi" ha detto il tecnico nella conferenza pregara, rivolgendosi indirettamente al presidente. "Di sicuro ci alleniamo a una intensità diversa rispetto a quella che abbiamo mostrato con il Sassuolo. Non abbiamo avuto solo problemi di natura fisica, dobbiamo crescere dal punto di vista della mentalità e della personalità ed essere più cattivi quando abbiamo il pallino del gioco in mano. La linea difensiva è stata ordinata, ma bisogna migliorare in alcune letture. Stiamo provando a migliorare ulteriormente i movimenti. Per certi automatismi serve tempo, è come passare dall'iPhone al Samsung…".
Insigne, la chiave di volta – Automatismi sì, ma anche idee chiare e voglia di far bene applicandosi da subito. Tutti, anche chi dovrà fare di necessità virtù come Lorenzo Insigne chiamato nell'inedito ruolo di trequartista in cui dovrà imparare a trascinare la squadra soprattutto nei momenti difficili. "Cambiare ora modulo sarebbe delittuoso, ma questo non vuol dire che in futuro non potremo farlo. La valutazione però non può essere fatta su una partita e io debbo andare avanti per questa strada altrimenti i ragazzi penserebbero che fin qui ho scherzato. Con il 4-3-3 ci siamo accorti che il vertice basso degli avversari aveva troppa libertà. Il trequartista? Anche Saponara come Insigne non era abituato a giocare lì, aspetto di vederlo al 100% della condizione per capire se può fare la differenza da mezzapunta"