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Napoli, Sarri ha paura di volare: lascia la squadra e raggiunge Bologna in treno

Il tecnico del Napoli a causa delle condizioni meteorologiche ha deciso di non salire sul charter che doveva portare la squadra a Bologna ed ha preferito raggiungere il capoluogo emiliano in treno.
A cura di Alessio Morra
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Maurizio Sarri non ha viaggiato con la squadra sabato scorso quando il Napoli è andato a Bologna. Il tecnico partenopeo non ama volare e quando ha visto che le condizioni meteorologiche non erano delle migliori ha preferito lasciare Mertens e compagni ed ha scelto di raggiungere il capoluogo emiliano in treno. Naturalmente il suo viaggio è stato molto più lungo, ma alla tranquillità Sarri non antepone certo il suo tempo.

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Sarri a Bologna in treno

Le condizioni meteorologiche in tutta Italia non sono buone, dopo un’estate caldissima ed estremamente afosa è arrivata tanta pioggia da nord a sud. A Genova è stata rinviata, a causa di condizioni avverse, Sampdoria-Roma, stesso destino probabilmente per il match tra Lazio e Milan. Ieri quando il Napoli stava per imbarcarsi su un volo charter direzione Bologna le condizioni meteo non erano delle migliori e così Sarri ha preferito lasciare l’aeroporto ed è andato alla stazione, dove ha preso un treno per Bologna. E nella sala fumatori avrà sicuramente anche avuto la possibilità di rilassarsi fumando una sigaretta. Nei prossimi giorni però il treno Sarri non potrà utilizzarlo per andare in Ucraina, dove il Napoli esordirà in Champions con lo Shakhtar.

I calciatori e la paura di volare

Eraldo Pecci, ex calciatore di Torino, Fiorentina e Napoli, aveva paura di volare. A metà degli anni ’80 ebbe una disavventura mentre era in aereo, quando finì in una tempesta sulle Alpi. Da quel giorno il simpatico centrocampista non è mai più saluto su un aereo. Molto nota anche la paura di Dennis Bergkamp, meraviglioso numero 10 dell’Arsenal che spesso in passato rinunciò a delle trasferte europee in luoghi molto lontani da Londra, mentre le città più vicina alla capitale inglese le raggiungeva in auto o in treno. Anche per Bergkamp la paura nacque dopo un volo turbolento.

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